Performance
11 ottobre
ore 19.00
ATELIER APERTO
L’anteprima di Prima Onda Fest V edizione si avvia con un atelier aperto al pubblico negli spazi de La Vicaria condotto da Emma Dante affiancata da Sabino Civilleri, con la partecipazione degli studenti dell’ERACM – école regionale d’acteurs de cannes et marseille.
Improvvisare, lavorare sull’ascolto dei partner, prendere coscienza dello spazio, stimolare un tipo di attenzione intuitiva: sono questi gli obiettivi del laboratorio dell’ERACM diretto da Emma Dante: un laboratorio permanente per lo sviluppo di un metodo in continua evoluzione basato sull’autorialità, la forza creativa dell’attore, e sulla scrittura scenica.
Questo metodo segue un percorso originale che mette l’attore in primo piano, responsabilizzandolo sul proprio gesto e sulla propria espressione.
La prima fase del laboratorio è dedicata alla preparazione fisica degli allievi, al risveglio del loro corpo per renderlo vigile e vivo.
L’obiettivo è sviluppare la giusta sensibilità per raggiungere un alto livello di ascolto e una maggiore consapevolezza dello strumento di lavoro che è il corpo dell’attore.
Esercizi come “le Manège” (la giostra), “la Tarantelle” (la tarantella), “le Rang” (la schiera), “l’Essain” (lo stormo) e “le Carrousel” (il carosello) riuniscono il lavoro fisico e la
La seconda fase del laboratorio lavora sulla relazione tra l’attore e lo sguardo del regista.
Emma Dante è regista, sceneggiatrice e attrice.
Si diploma nel 1990 all’Accademia Silvio D’Amico e nel 1999 fonda la compagnia Sud Costa Occidentale. I suoi spettacoli vengono rappresentati con successo in Italia e all’estero, ricevendo numerosi riconoscimenti.
Nel 2009 inaugura la stagione del teatro La Scala firmando la regia della “Carmen” di Bizet, mentre nel 2011 debutta con “Trilogia degli occhiali”. Nel 2012 debutta a Parigi all’Opéra Comique con “La muta di Portici”, riproposta nel nel 2013 al Petruzzelli di Bari. Il suo primo romanzo “Via Castellana Bandiera”, vincitore del premio Vittorini e il Super Vittorini nel 2009, diventa un film per la regia della stessa Dante, selezionato poi in Concorso alla 70a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Alla Mostra, “Via Castellana Bandiera” ottiene il riconoscimento per la migliore attrice (la Coppa Volpi ad Elena Cotta), il Premio Francesco Pasinetti, il Premio Lina Mangiacapre, la Menzione Speciale Premio Giovani Giurati del Vittorio Veneto Film Festival e il premio Soundtrack Stars per la miglior colonna sonora.
CREDITI
atelier condotto da Emma Dante con Sabino Civilleri
con gli studenti dell’ERACM – école regionale d’acteurs de cannes et marseille
Produzione Civilleri Lo Sicco/Genìa
25 ottobre
ore 10.00 e ore 12.00
CONFERENZA
Da diversi anni il coreografo di fama internazionale Yuval Pick ha sviluppato un metodo che nutre la sua danza e le sue performance e che è diventato la pratica quotidiana della sua compagnia. I partecipanti alla conferenza potranno assistere a un incontro/lezione sul metodo.
Interventi di:
Yuval Pick – danzatore e coreografo francese direttore del CCN of Rillieux-la-Pape (FR)
Eric Biagi – direttore dell’Istitut Français di Palermo
Modera l’incontro Giovanna Velardi – direttrice artistica della sezione Danza Festival Prima Onda
Evento a ingresso libero
INGRESSO LIBERO
23 ottobre
ore 17.00 e ore 21.00
RLM – RAPID LIFE MOVEMENT è una performance di teatro fisico, dove il combattimento, la resistenza e la resilienza sono le forze motrici della trasformazione, del rischio e della costrizione ed evidenziano il rapporto tra i vivi e i morti.
Al centro di un dispositivo plastico, valutiamo la nostra disposizione a reagire al movimento, all’imprevisto, al pericolo. Sfiorare il sacro, la volontà, l’ineluttabilità.
Resistere, sognare per non fuggire ma trasformare lo spazio alla ricerca della pace.
Il collettivo Fearless Rabbits lavora dal 2014 sotto la direzione di Rémi Boissy.
Circondato da un team artistico polimorfo ma permanente, Rémi inscrive il lavoro del collettivo in una forte impronta plastica, in una ricerca quasi pittorica di ciò che è l’immagine scenica. Tra sacro e modernismo, le ispirazioni cinetiche e cinematografiche si legano alla performance fisica, alla ricerca gestuale e alla sensibilità. Se il movimento è sempre al centro del processo creativo, alla scrittura gestuale si aggiungono ispirazione letterarie, musicali e plastiche, alimentate dall’universo estetico di ogni artista.
CREDITI
Regia: Rémi Boissy
Interpreti : Joël-Elisée Konan e Sylvain Dubun
Scene: Vanessa Sannino
Coreografia: Sandro Maria Campagna
Colonna Sonora: Jean-Pierre Legout
Tecnico del suono : Solange Fanchon
Costruzione: Sylvain Dubun
Produzione: Akompani – Amandine Bretonnière
Spettacolo presentato in collaborazione tra Festival Prima Onda e Teatro Bastardo
24 ottobre
ore 21.00
Isabel Green, una grande star di Hollywood, ha appena vinto il premio Oscar come “miglior attrice protagonista”. È sul palco del Dolby Theater, con in mano la statuetta che sognava fin da quando era bambina. Dovrebbe essere al massimo della felicità, ma dentro di lei qualcosa non va.
Mentre all’esterno cerca di dissimulare fingendo emozione e imbarazzo, dentro di lei un turbine di pensieri la porta lontano, in una dimensione solitaria in cui le riflessioni sulla propria vita si mescolano al tentativo di far fronte alla situazione attuale, in un parossismo tragicomico che la porta a rompere ogni convenzione sui “discorsi d’accettazione” e a mettere in discussione i cardini della sua stessa esistenza.
ATIR (Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca) è un’associazione culturale e compagnia teatrale costituita nel 1996 a Milano su iniziativa di giovani neo-diplomati della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e svolge con continuità attività di produzione e distribuzione teatrale, diventando negli anni una delle compagnie italiane più riconosciute e apprezzate in Italia.
CREDITI
progetto e regia: Serena Sinigaglia
testo: Emanuele Aldrovandi
con: Maria Pilar Pérez Aspa
scene: Maria Spazzi
luci: Alessandro Barbieri
musiche originali: Pietro Caramelli
voce fuori campo: Gianluigi Guarino
assistente alla regia: Giorgia Aimeri
assistenti alla scenografia: Erika Giuliano, Clara Chiesa, Marta Vianello
produzione: ATIR
con il sostegno di: Next 2017
in collaborazione con: Centro Teatrale MaMiMò
25 ottobre
ore 21.00
Nella serata Into the silence, composta da un duetto femminile e un assolo maschile, Yuval Pick mira a creare un’armonia privilegiata e priva di artifici tra l’espressività del corpo e una composizione musicale esistente. Yuval Pick sente il bisogno di rendere visibile l’aspetto ricco e abbondante di un corpo danzante. Ispirato dalle Variazioni Goldberg di J.S. Bach, il coreografo desidera sviluppare un approccio compositivo e sensoriale che risponda agli intervalli prodotti dall’interpretazione sensibile di Rosalyn Tureck.
Direttore del CCN di Rillieux-la-Pape da agosto 2011, Yuval Pick ha una lunga carriera come performer, insegnante e coreografo. Formatosi alla BatDor Dance School di Tel Aviv, è entrato a far parte della Batsheva Dance Company nel 1991, che ha lasciato nel 1995 per intraprendere una carriera internazionale con artisti come Tero Saarinen, Carolyn Carlson e Russell Maliphant. Nel 1999 è entrato a far parte del Lyon Opera Ballet prima di fondare la propria compagnia nel 2002. Da allora, ha creato pezzi caratterizzati da un’elaborata scrittura del movimento, accompagnati da forti collaborazioni con compositori musicali e dove, in una forma di rituale, la danza propone un equilibrio costantemente messo in discussione tra l’individuo e il gruppo.
CREDITI
Coreografo: Yuval Pick
Assistente coreografo: Sharon Eskenazi
Interpreti: Guillaume Forestier (solo), Noémie De Almeida Ferreira & Madoka Kobayashi (duet)
Musica: Jean-Sébastien Bach
Luci: Sébastien Lefèvre
Costumi: Gabrielle Marty
Produzione: CCNR Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape
Coproduzione: Scenario Pubblico – Compagnia Zappalà Danza, Catania
Residenze: L’Échappée — Médiathèque de Rillieux-la-Pape
Con il supporto della Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
26 ore 17.00
27 ottobre ore 11.00
Mettiti al riparo. Ti amo è la restituzione di un lavoro in residenza a Palermo presso l’Ecomuseo Mare Memoria Viva che ha visto la partecipazione di gruppo di adolescenti studenti e studentesse dell’Istituto Regina Margherita e del gruppo di NiDo lo spazio donne dell’ecomuseo. L’esito di questi incontri è una performance che affronta i pregiudizi legati all’età e alla sessualità e temi cruciali come l’anti-ageismo e la lotta contro la violenza, sottolineando l’importanza delle relazioni intergenerazionali e dell’intimità come antidoti contro l’indifferenza e l’isolamento.
La performance si ispira a conversazioni autentiche avvenute attorno a una tavola imbandita in degli incontri tra donne anziane e poi tra loro e un gruppo di adolescenti, ricercando le inattese connessioni tra due vaste e delicate tematiche: l’intimità e la disfatta. Questi incontri, nelle modalità e nella partecipazione hanno richiamato alla mente e onorato la pratica femminista dei gruppi di autocoscienza, luoghi in grado di trasformare un’esperienza intima in una faccenda politica, in cui poter uscire dall’isolamento, in cui ci si auto educa all’ascolto, al silenzio e all’attesa.
Il pubblico è parte attiva dell’esperienza, chiamato a condividere una tavola imbandita, racconti e ricette, a maneggiare e mangiare la stessa materia, umana, alimentare, concreta e simbolica allo stesso tempo.
L’ambizione è quella di azzardare una connessione intima che possa ricordarci l’intreccio delle nostre storie con la Storia, che possa aiutarci a contrastare l’indifferenza e generare relazioni significative in tempi di incertezza.
Mettiti al riparo. Ti amo è una creazione partecipativa e al tempo stesso una chiamata all’impegno: basta – davvero, basta – confusione nel termine AMORE
Caterina Moroni è un’artista interdisciplinare indipendente e attivista in ambito culturale e sociale. La sua ricerca è incentrata su processi partecipativi, spazio pubblico e luoghi non convenzionali. Le sue creazioni prendono la forma di rituali contemporanei, passeggiate urbane, installazioni, giochi ed esperienze che cambiano con il contesto e con le persone che vi partecipano, dando vita ogni volta ad un evento unico, con l’obiettivo di creare legami nel territorio e affrontare le emergenze e tabù della nostra società. Le sue performance, eventi e progetti artistici vengono presentati in numerosi contesti internazionali.
CREDITI
Concezione e regia: Caterina Moroni
Collaboratore artistico: Antonio Turano
Assistente di produzione: Luisa Contessa
Con: Vanna Carmignani, Anna Castellani, Frida Cucchiaroni, Maria Rita di Mauro, Paola Palazzoli, Laura Satolli, Maura Satolli, Nicoletta Sinibaldi, Simonetta Zucchetti
brano originale ”Bastava solo” di Antonio DonGocò Turano e Libberà
Con il supporto di: C.U.R.A. – Centro umbro Residenze Artistiche; Indisciplinarte; Associazione Demetra; Casa delle Donne di Terni; Periferico festival; Genìa; Mare Memoria Viva
Con il sostegno di: “Traiettorie urbane” progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da Fondazione EOS Edison Orizzonte Sociale.
26 ottobre ore 20.00
27 ottobre ore 20.30
FALLEN ANGELS è una sinfonia sui corpi che cadono nel presente, immortalati in una sospensione ipercinetica, tra alto e basso, ascesa e rovina. Rileggendo l’immagine della caduta degli angeli ribelli e spostandola a un’osservazione su recenti fenomeni musicali (trap e derive, di cui protagonisti, narrazioni, autorappresentazioni, estetiche), ci si chiede che frequenza incarna il corpo che vive questo presente iperculturale in continuo stato di avanzamento, accelerazione, innovazione, così come di saturazione, inerzia e anacronismo. Il corpo si immerge in una condizione “esistenziale” della caduta, vaporizza la sua materia ed esplode nella pluralità, mette in crisi il personale e trascende in un coro di voci post-umane, di versi frantumati e melmosi: è “la tragedia che si fa timbro”.
Michael Incarbone è un artista transdisciplinare attivo nell’ambito delle arti performative: pratica i linguaggi della danza come interprete con Virgilio Sieni, Roberto Castello, Adriana Borriello, Kinkaleri. Come autore è artista associato a PinDoc organismo di produzione danza, realizza diversi lavori presentati in diversi festival nazionali e europei.
Erica Bravini è una danzatrice e performer basata a Roma. Dal 2017 lavora come interprete in varie compagnie sul territorio europeo, tra cui Alias Compagnie, Roberto Castello, Adriana Borriello, Dalila Belaza.
CREDITI
Regia, coreografia, luci: Michael Incarbone
Performance e collaborazione alla drammaturgia: Erica Bravini
Live set: Gabriele Corti
Musiche originali: Edoardo Maria Bellucci
Produzione PINDOC
Co-produzione: ALDES, TEATRI DI VETRO/TRIANGOLO SCALENO
con il contributo di: MiC e Regione Siciliana
con il sostegno di: Giacimenti – rete nazionale per l’emersione dei giovani talenti/Da.Re. Dance Research, Residenza artistica spazioK.Kinkaleri – Centro di Residenza Regionale, DIACRONIE LAB
26 ottobre ore 21.00
27 ottobre ore 19.30
Ispirato al pittore Antonio Ligabue e alle sue straordinarie visioni del mondo naturale, Animale mette in scena, per dirla con John Berger, una natura spaventosamente indifferente, di energia e lotta, che esiste senza promettere nulla, dove la prima necessità della vita è un riparo, la prima preghiera una richiesta di protezione, il primo segno di vita il dolore. È in questo desolato contesto che incontriamo la bellezza, e l’incontro è improvviso, imprevedibile.
Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco sono due artisti attivi nel campo della danza e delle arti performative. Il loro linguaggio combina astrazione e gesto naturale ed è alimentato e corroborato da elementi e suggestioni provenienti dal cinema e dalla musica, dalle arti visive e dalla letteratura, nonché dalle esperienze e fantasie loro e di quelle degli interpreti coinvolti: satelliti di una scrittura coreografica che illumina e sfida la visione dello spettatore, tiene viva la domanda sull’enigma dell’arte e della vita e accesa la riflessione politica e sociale sulla contemporaneità.
CREDITI
Ideazione e Creazione: Francesca Foscarini e Cosimo Lopalco
Interpretazione: Francesca Foscarini
Co-creazione: Romain Guion
Musiche originali: Andrea Cera
Video: Licorne Maider Fortune
Disegno Luci, Cura della Tecnica: Luca Serafini
Consulenza e programmazione videoproiezione: Andrea Santini
Voci: Miki Seltzer in Genesi 2 (19-20), Bela Lugosi in Bride of the Monster Ed Wood
Suoni: Seals Martin Clarke, Summer Sunset Eckhard Kuchenbecker, Tikal Dawn Andreas Bick
Produzione VAN. Ente sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali
Co-produzione: La Biennale Danza di Venezia
Con il sostegno di: CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa, Tanzhaus Zurich, Istituto Italiano di Cultura Parigi, Teatro Stabile del Veneto
27 ottobre
ore 18.00
Izzera è una donna che, alla fine degli anni Venti del secolo scorso, parte da un paesino montuoso della Garfagnana per raggiungere il fidanzato emigrato a San Francisco. Ne emerge un affresco della cosiddetta Merica, percepita come troppo grande, e della condizione di sradicamento degli italians, costretti a pala e piccone.
Un disorientamento anche linguistico: come tutti gli altri, Izzera, a poco a poco parlerà l’italiese, quello strampalato miscuglio di italiano e inglese tipico degli emigrati di prima generazione: una commistione goffa eppure estremamente poetica, che racconta lo spaesamento e il disperato tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine da parte di chi è destinato ad abitare una terra di mezzo, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più.
Izzera è una sarta: in scena è accompagnata dai suoi strumenti di lavoro che scandiscono il racconto facendosi veicolo di ricordi. Col suo corpo, la sua voce, e le sue “parole imbroglione” Izzera attraversa un’epoca e un oceano, restituendoci uno spaccato di storia che proietta la sua luce sul nostro presente.
Preziosa Salatino è attrice, autrice, regista e operatrice di teatro sociale. Nel 2006 ha fondato assieme ad Emilio Ajovalasit il Teatro Atlante di Palermo, che tuttora dirige, e grazie al quale ha prodotto decine di spettacoli. Particolarmente interessata ai temi di impegno civile, ha scritto e interpretato testi che parlano di mafia, immigrazione, salute mentale. Dal 2021 dirige assieme a Giuseppe di Vincenzo il festival di poesia performativa P/Atto-Poesia in Azione.
Michele Cecchini, lucchese di nascita, livornese per scelta. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato i romanzi: Un morso all’improvviso (2023), E questo è niente (2021), Il cielo per ultimo (2019). Ha scritto la postfazione a Aprire il fuoco di Luciano Bianciardi (Minimum Fax), collaborato alla stesura dei testi dell’album Anime storte del cantautore Bobo Rondelli e pubblicato racconti sulla rivista “Le parole e le cose”. Sul portale culturale Livorno Sera tiene una rubrica settimanale dal titolo La posta del Cacini.
CREDITI
Di e con: Preziosa Salatino
Testo: Michele Cecchini
Produzione: Teatro Atlante
29 e 30 ottobre
ore 16.30
“Come l’acqua che scorre” è il nome di un processo creativo situato sulla foce del Fiume Oreto che ha dato vita a un’opera collettiva aperta e non finita.
La foce è una bocca, una vagina, uno spazio ponte tra le vene d’acqua dolce della terra e l’acqua salata del mare. La foce è un luogo di biodiversità ricchissima. La foce del fiume Oreto di Palermo è una ferita e un varco.
Alla foce ci siamo incontrate, abbiamo camminato e osservato.
Il degrado e l’abbandono ci spingevano ad andare via e invece siamo rimaste, accogliendo nel nostro sguardo la realtà come si presenta e non come dovrebbe essere, interrogandoci su come ci sentiamo noi con i piedi posati su questa realtà piena di crepe.
Dalle crepe sono sgorgate parole, memorie dei corpi, movimenti singolari e corali. Dalle crepe è fiorita la Danza delle Madri, creata con i gesti scelti dalle Donne dell’Ecomuseo.
Emilia Guarino si occupa di danza, spazi e corpi in relazione. È co-fondatrice dell’associazione Diaria e del collettivo di danza nello spazio pubblico Decoro Urbano.
Lina Issa è madre, artista, scrittrice e curatrice tra le altre identità. Nel suo lavoro multidisciplinare esplora temi come il lutto, la memoria incarnata e la migrazione.
CREDITI
di e con: Emilia Guarino e Lina Issa
Insieme a: Decoro Urbano, pratiche di danza nello spazio pubblico; NiDO – le donne dell’ecomuseo del mare; il corso di danza amateur di DiARiA condotto da Carlotta Lo Galbo
Produzione: Genìa / Diaria / Ecomuseo Mare Memoria Viva
Evento a ingresso libero
INGRESSO LIBERO
Svelarsi è uno spettacolo riservato a un pubblico di sole donne
29 ottobre
ore 21.00
Svelarsi non è uno spettacolo e basta. È una miccia, è un pretesto. È la risultante dell’incontro sempre diverso tra chi è sul palco e chi è in platea. Svelarsi è un esperimento.
Solo corpi femminili: è questo l’esperimento. Si tratta di una chiamata. Risponde chi se la sente. Non è per tutti. È per chi ha voglia di incontrarci. Non ci mostriamo come animali di uno zoo. Accogliamo chi è interessata a rispecchiarsi. Ci sono parole. Tante. Che coprono, che proteggono i corpi. E poi ci sono i corpi. Così come li guardiamo allo specchio quando ci svegliamo. Prima di camuffarli per camminare in mezzo agli altri.
Sai quando si dice: immagina una persona che ti fa paura mentre è nuda. Per smontarla. Per vedere che è composta dagli stessi pezzi che compongono te. Ecco, noi ci spogliamo proprio. I nostri pezzi li mostriamo tutti. E come i nostri corpi mostrati a pezzi, così si presenta il lavoro. Una composizione di quadri, fatti di immagini e parole. Una successione di tappe, per arrivare ad assemblare i giusti pezzi, per trovargli collocazione. Per trovargli visione.
Silvia Gallerano è la “straordinaria, sublime e da strapparti la pelle di dosso” (The Guardian) prima attrice italiana a vincere il The Stage Award (2012) come Best Solo Performer per La Merda. Una “assoluta scoperta per il cinema” (Marco Giusti, Rai2) lavora in produzioni televisive e cinematografiche di successo come Bang Bang Baby (Prime Video), La Belva (Netflix), Il Miracolo (Sky), Riccardo va all’inferno (Torino Film Festival, Prime Video), Asino Vola (Locarno Film Festival, RaiPlay), Baby (Netflix), Chiamami Ancora Amore (RaiPlay). In Francia è membro del team di ricerca della Fabrique Autonome des Acteurs, un centro di studi e produzione sulle arti performative.
CREDITI
Regia: Silvia Gallerano
Di e con: Giulia Aleandri, Elvira Berarducci, Smeralda Capizzi, Benedetta Cassio, Livia De Luca, Chantal Gori, Giulia Pietrozzini, Silvia Gallerano
Con il contributo di: Serena Dibiase e la voce di Greta Marzano
Allestimento luci: Camila Chiozza
Consulenza costumi: Emanuela Dall’Aglio
Cura del progetto: Nicoletta Scrivo
Produzione: Teatro di Dioniso
Direzione artistica: Michela Cescon
In collaborazione con: PAV nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe e Frida Kahlo Production
Direzione: Claudia Di Giacomo e Roberta Scaglione
Con il contributo del MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio e Roma Capitale
In collaborazione con SIAE
Si ringraziano per il supporto e l’ospitalità ATCL per Spazio Rossellini, Lottounico, Fortezza Est e Fivizzano27
SPETTACOLO RISERVATO A UN PUBBLICO DI SOLE DONNE
30 ottobre ore 21.00
31 ottobre ore 21.00
Mulinobianco si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l’unico abitato, nonché l’unico abitabile nell’intero universo.
Da quanto siamo qui? Quando scade il nostro contratto d’affitto? Chi è il proprietario?
La possibilità che noi si venga sfrattati quanto è vicina? Sono domande a cui solo gli scienziati possono rispondere. Sono domande che solo i bambini possono porre.
Due bambini, soli sulla scena, parlano ad una platea di adulti. Ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo. Lanciano proclami e provocazioni.
Contrappongono la fine e l’inizio: un eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte. Si muovono tra animali totem, banchi spuri e croci iconoclaste. Tra l’indicibile e il non detto.
Ci consegnano un mazzo di fiori finti, senza chiarire se siamo chiamati a riconoscere che anche i polimeri sintetici possono essere belli o se vogliono ricordarci che le piante torneranno presto a essere le sole padrone del mondo.
Babilonia Teatri, vincitori del prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia, si caratterizza per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo. Per uno stile fuori dagli schemi che intende il teatro come specchio della società e della realtà. Attraverso l’uso di nuovi codici visuali e linguistici esprime la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, per far emergere conflitti e tensioni, con ironia e cinismo, affetto e indignazione.
CREDITI
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con Ettore Castellani e Orlando Castellani
e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Luca Scotton
Luci, audio, direttore di scena: Luca Scotton
vfx video: Francesco Speri
produzione: Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione: Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021
con il sostegno di MiC e Regione Emilia-Romagna
Solo performance per strumenti a fiato arcaici e computer
31 ottobre
ore 19.30
Mario Crispi, compositore, fiatista polistrumentista e fondatore degli Agricantus svolge da anni un’intensa attività da solista, con performances nelle quali collega i suoi strumenti arcaici a fiato a computers e microprocessori. Da questo tipo d’esperienza nasce il progetto “Soffi” ovvero un “indagare” musicale verso “mondi sonori” indefiniti attraverso l’uso di strumenti musicali e arnesi che trasformano il respiro in molteplici sonorità e timbriche e che affianchino “tecnologie” arcacihe a quelle contemporanee. Partendo da queste basi, la ricerca di Mario Crispi si espande quindi in senso espressivo cercando, attraverso le sonorità costruite con gli strumenti utilizzati, di descrivere territori onirici e, al tempo stesso, possibili, dando stessa importanza a computers e flauti ancestrali, e mantenendo quel ruolo dello “strumento” subordinato alla creatività ed al simbolismo evitando un’esaltazione fine a sé stessa della tecnologia.
Mario Crispi, palermitano, nel 1979 fonda, insieme a Pippo Pollina e altri artisti il gruppo Agricantus di cui ne diviene compositore e anima strumentale seguendone le tappe artistiche e discografiche fino a oggi. Negli anni ha composto musiche per spettacoli di danza, teatro, sonorizzazioni d’ambiente e colonne sonore. Con Agricantus ha partecipato a tour di concerti in Europa, Brasile, Hong Kong, Israele e Siria, e a Festival Internazionali quali “Le Printemps de Bourges”, “Arezzo Wave”, “Le nuit Europennes” a Strasburgo, il “Womad” a Palermo e Taormina ed il “Festival Internazionale della Medina” a Tunisi, e nel 1996 ha avuto riconoscimenti quali la targa Tenco (album in dialetto), il Premio A. Daolio (impegno sociale), il Premio Italiano della Musica (musica di frontiera).
CREDITI
Fiati arcaici, computer, composizioni elettroacustiche: Mario Crispi
Produzione: Curva Minore
01 – 02 novembre
ore 11.00
Agnese è appena arrivata sulla terra e non è sicura che le piaccia ma scoprirà con l’aiuto delle sue guide e soprattutto con il proprio intuito che il nostro pianeta, cosı̀ come il nostro corpo, è meraviglioso. E se lo vediamo davvero e vediamo davvero gli altri, scopriremo come prendercene cura e vivere come parte di un tutto.
Grazie a dei disegni animati dal vivo, il racconto si farà reale, non solo per Agnese ma anche per il pubblico. Agnese entrerà in relazione con i disegni, proverà paura, gioia, stupore, rabbia.
Io ti vedo significa che ti considero, ti ascolto, mi metto in relazione con te. Attraverso espedienti divertenti che creano meraviglia e immersione, il pubblico farà le scoperte insieme ad Agnese e parteciperà con lei alla decisione finale.
Io ti vedo è uno spettacolo ibrido che coniuga i linguaggi della danza, della narrazione, della musica e del disegno animato con proiezione, per raccontare il legame di ogni essere umano con la natura, intesa come il tutto di cui facciamo parte e con cui ci relazioniamo durante la nostra vita.
Il Piccolo Teatro Patafisico è una compagnia teatrale professionale che lavora prevalentemente con il teatro per le nuove generazioni e gestisce a Palermo uno spazio teatrale indipendente che è centro di produzione aperto alle sperimentazioni e ispirato alla Patafisica, scienza delle eccezioni, suggestione artistica nata dallo scrittore e drammaturgo Alfred Jarry e definita come “la scienza delle soluzioni immaginarie”. Il Patafisico è anche un centro di aggregazione culturale che si occupa di educazione al teatro e propone percorsi che utilizzino il teatro per la lotta alla povertà educativa e per l’accesso alla cultura per i giovani residenti in quartieri periferici. Il PTP cura un cartellone di teatro per bambine/i e famiglie e per le scuole con produzioni proprie e proposte artistiche locali, nazionali ed internazionali.
CREDITI
di Rossella Pizzuto e Gisella Vitrano
Regia: Gisella Vitrano
Movimenti scenici: Federica Aloisio
con Federica Aloisio e Gisella Vitrano
Disegni animati: Petra Trombini
Produzione: Piccolo Teatro Patafisico
Con il sostegno del progetto U-Solve (Urban sustainable development SOLutions Valuing Entrepreneurship).
01 novembre
ore 19.30
Inter Sidera Versor è un viaggio sonoro tra contrasti e assonanze, tra armonie inaspettate e colori celesti, composto da Carla Restivo. Il concerto, che vedrà protagoniste Carla Restivo e Luca Nostro, due “stelle” del panorama artistico nazionale e maestranze artistiche siciliane, si intitola significativamente “Inter Sidera Versor” dal latino “Viaggio verso le stelle”. Gli artisti condurranno il pubblico in un viaggio sonoro nell’universo, attraverso effetti sonori, melodie e armonie celesti richiamando suoni mai sentiti che toccheranno le corde della propria anima. A fondersi con i sassofoni di Carla Restivo sarà la chitarra di Luca Nostro.
Carla Restivo, nata a Palermo nell’agosto del 1988, è una Sassofonista, Compositrice e Music Educator. Ha vinto numerosi premi come il Premio “Miglior Solista” presso il Premio Internazionale Gianni Lenoci 2021, 1 ° premio SolMusic 2014, il Concorso Nazionale Benedetto Albanese 2014, il Nanouk Summer Contest 2014, il Premio Pippo Ardini 2013 e il 2 ° premio al Tuscia in Jazz European Award 2014 con il suo progetto “Paula Project”.
Luca Nostro è un chitarrista e compositore, attivo nel jazz contemporaneo e nella musica classica contemporanea. Ha registrato tutti i suoi album come leader a New York, dove ha ricevuto un US Artist Visa, ricevendo recensioni da riviste importanti (Jazzwise, DOWNBEAT). È la prima chitarra del Parco della Musica Contemporanea Ensemble, con cui ha partecipato a prime mondiali ed europee di opere di grandi compositori come Steve Reich e Frank Zappa, esibendosi come solista alla Biennale Musica, ad Ars Musica, al Teatro dell’Opera di Roma e in vari istituti di Cultura Italiani nel mondo.
CREDITI
Sassofoni: Carla Restivo
Chitarra: Luca Nostro
Produzione: Curva Minore
Performance sensoriale site-specific per ampio numero di esecutori con pubblico itinerante
02 novembre
ore 15.45
Tutta la vita si svolge dentro il suono. Il recupero della memoria attraverso il suono non è soltanto una questione fisica: il suono dell’acqua del fiume Oreto è il recupero storico del quotidiano, della vita di ogni giorno. Se non ricordiamo è perchè non ascoltiamo. Imparare ad ascoltare significa assumere consapevolezza, diventare memoria viva.
La performance è una soundwalk sensoriale che coinvolgerà tutti e richiederà un intervento attivo del pubblico, sia nell’ascolto che nel movimento. Un’esperienza unica: i visitatori saranno accolti da una folta schiera di artisti performer, disposti secondo un’accurata scelta drammaturgica a porgere le proprie espressioni di senso al pubblico itinerante che sarà libero di scegliere il proprio originale percorso narrativo tra le varie fonti sonore.
La soundwalk partirà dall’Ecomuseo Mare Memoria Viva e si concluderà al Ponte dell’Ammiraglio luogo storico del fiume ormai diventato centro di una piazza in cui il suono del fiume e la sua memoria sono già stati sommersi dal caos del traffico. Attraverso i suoni e la musica, l’obiettivo è quello di ridare letteralmente la parola al fiume e al suo antico testimone: il ponte.
La performance musicale è un’idea del compianto M° Lelio Giannetto, contrabbassista e compositore di Palermo, fondatore di Curva Minore. Il progetto mira a promuovere un modo diverso di incontrare il pubblico sulla sfera della condivisione percettivo-sensoriale, promuovendo modalità di partecipazione attiva al fatto artistico.
Il 25 e il 26 ottobre si terrà un laboratorio condotto da Stefano Zorzanello rivolto a studenti di ogni fascia di età e a chi vive i quartieri che costeggiano il corso del fiume Oreto. Le attività laboratoriali permetteranno di creare un ponte, immaginario ma reale, tra i cittadini, i performer e il fiume collegando tutti i punti all’interno del contesto territoriale che segue il corso del fiume Oreto dal ponte di ferro della circonvallazione alla foce. Durante il laboratorio si cercherà di recuperare la memoria del fiume, sotto il profilo geofisico e socio-culturale, attraverso l’ascolto dei racconti, visioni, desideri e aspettative delle giovani generazioni e di chi il fiume lo vive.
CREDITI
Progetto di Curva Minore associazione per la musica contemporanea
da un’idea di Lelio Giannetto per il festival Prima Onda e Genìa Lab Art
Regia del suono: Gunda Gottschalk
Conduzione dei laboratori: Stefano Zorzanello
Sicilian Improvisers Orchestra ensemble con organico variabile specializzato per esecuzioni soundscape composition su scala ambientale.
Coordinamento e organizzazione: Sabino Civilleri
con Liliana Catanzaro, Giulia Gianguzza, Yaya Njie, Ivano Picciallo e compagnia Malmand
02 novembre
ore 18.30
Lo spettacolo Sammarzano ambientato in una baraccopoli pugliese che racconta il dramma del caporalato ci è sembrata un’occasione importante per un momento di parola e un aggiornamento sulla situazione qui in Sicilia e in particolare nella vicinissima Campobello di Mazara, il cui nome, a due anni dall’ultimo devastante incendio, suona ancora come una ferita aperta. Alla vigilia della raccolta delle olive che vede ripopolarsi le campagne trapanesi di lavoratori e lavoratrici sfruttate, ascolteremo le testimonianze dirette di chi per i diritti dei lavoratori in agricoltura si impegna da anni.
In apertura sarà presentato, in collaborazione con Studio Rizoma, il video teaser della performance teatrale “Campobello” di Abou Bakar Sidibé.
Liliana Catanzaro, attivista e consigliere comunale a Campobello di Mazara
Giulia Gianguzza è operatrice sociale e attivista dello Sportello Sans-Papiers del Porco Rosso e da anni concentra la sua attività di supporto sociolegale negli insediamenti informali della Sicilia Occidentale. È anche studentessa di dottorato presso l’Università di Palermo e analizza i processi di marginalizzazione ai danni dellə abitanti dei ghetti.
Yaya Njie è bracciante stagionale e operatore peer to peer dello Sportello Sans-Papiers del Porco Rosso di Palermo. Lavora a sostegno di persone con background migratorio che versano in condizioni di precarietà sociosanitaria, come nel ghetto di Campobello di Mazara, dove anch’egli ha vissuto.
INGRESSO LIBERO
02 novembre
ore 20.30
Un paese del sud Italia. Il sole cocente d’agosto, il lamento di un gruppo di vecchi in piazza, l’eco del megafono del fruttivendolo. Immense campagne all’orizzonte coltivate a pomodori dove uomini lavorano a capo chino, senza sosta.
Sammarzano è il viaggio di Dino che, attraverso il suo sguardo, deforma i personaggi grotteschi che lo accompagnano nella storia, portando allo scoperto, le contraddizioni e la tragicità di una realtà invisibile mettendo una lente sulla più grande baraccopoli d’Italia.
Nella sua cruda semplicità, Dino diventa filtro tra realtà e immaginario, vetro frapposto tra pubblico e attori in scena attraverso il quale è possibile assistere alla sua vita, al suo quotidiano, alle sue speranze, ai suoi sogni.
Malmand nasce dalla complicità artistica di attori provenienti da diverse realtà teatrali ma con un comune processo di ricerca: esplorare forme e linguaggi teatrali partendo dal corpo in una evoluzione che porta a reagire la tradizione con il contemporaneo. Fondamentale nel percorso creativo il lavoro di improvvisazione che apre un vero e proprio processo di scrittura scenica.
Nel 2016 il primo lavoro: A Sciuquè, regia Ivano Picciallo, una storia di dipendenza dal gioco d’azzardo, premiato al ROMA FRINGE FESTIVAL come “Miglior Spettacolo” e “Miglior Regia”. Il caporalato è la tematica di Sammarzano, seconda produzione della compagnia avviata dapprima in versione monologo Gran Ghetto con cui vince la X edizione del PREMIO NAZIONALE GIOVANI REALTÀ DEL TEATRO, e in seguito, in versione definitiva d’ensemble, è FINALISTA PREMIO SCENARIO 2019 dove riceve la “Menzione Speciale” da parte dell’osservatorio della critica, risultando tra i quattro migliori spettacoli dell’edizione esibendosi al Festival “Scenari Europei 2019”. Le recenti produzioni sono due monologhi diretti da Ivano Picciallo: Sembra Amleto, scritto e
interpretato da Francesco Zaccaro, premiato alla XII edizione del Festival INVENTARIA; Ombre, scritto e interpretato da Giuseppe Innocente.
CREDITI
Regia: Ivano Picciallo
Interpreti: Adelaide Di Bitonto, Giuseppe Innocente, Ivano Picciallo, Francesco Zaccaro Drammaturgia: scrittura scenica della compagnia Malmand Teatro
Costumi: Lorena Curti
Disegno luci: Camilla Piccioni
Maschere: Officine Zorba
Aiuto regia: Marta Franceschelli
Foto di scena: Manuela Giusto
Produzione: Teatri di Bari – Teatro Kismet/compagnia Malmand Teatro
Costo €12 | biglietteria in situ
02 novembre
ore 22.30
Nel concerto di Angelo Sicurella, nella formula unica di elettronica e archi, la ricerca della parola si fonda con la ricerca del suono della voce, in una performance sonora intervallata da momenti strumentali immersivi.
Fulcro della scrittura sono i testi, con uno sguardo e un rimando continuo alle condizioni socio-politiche attuali, a contenuti esistenziali, al rifiuto delle condizioni imposte dal capitalismo imperante e con una poetica languida e decadente, in cui alla condizione costernante di una politica sempre più distante dalle necessità reale di un ecosistema, si contrappone l’amore per la vita e la necessità del sacro che abita in ognuno di noi. È qui che il politico e il sacro ridefiniscono il movente esistenziale dell’essere umano, in armonia con la natura, nella consapevolezza del presente, figlio di una resistenza al declino che diventa per questo stesso motivo esistenza.
Dopo il concerto si continua a ballare con il DJ SET di PISK
Nota: è possibile acquistare il biglietto esclusivamente presso la biglietteria sita all’ingresso del Teatro Garibaldi
Angelo Sicurella è un cantante, producer e compositore di musica elettronica sperimentale. Già voce ed elettronica della band Omosumo. Il suo è un cantautorato elettronico, sperimentale e immersivo. I suoi testi parlano di amore per la vita e di rifiuto di ogni tipologia di violenza. La ricerca musicale, incentrata sull’uso
dei sintetizzatori e dei suoni elettronici, affonda le radici nella ricerca della spiritualità e del sacro, anche nell’uso della voce. Nelle sue sperimentazioni, combina suoni organici del mondo della natura con suoni sintetici dei suoi strumenti (soundscapes, ambient e techno con l’uso di strumenti analogici).
Crediti
Angelo Sicurella: voce, sintetizzatori
Gianni Varrica: piano, sintetizzatori
Giorgio Giuseppe Bovì: batteria, drum pad
Francesco Incandela: violino, fx
Serena Cosentino: violino
03 novembre
ore 11.00
Una barca, un uomo, un racconto, un desiderio.
La storia diventa realtà e la realtà un’esperienza fatta di parole ma anche di barca a vela, mare vivo, desiderio e racconto evocativo.
È ancora possibile scoprire isole sconosciute? Si diceva allora…
Oggi potremmo dire: è ancora possibile desiderare di scoprire?
Cosa ci muove adesso, per cosa siamo disposti a vivere e lottare?
Un uomo spinto dal proprio desiderio di scoperta richiede o meglio pretende che il Re dia lui un’imbarcazione. Vuole salpare alla ricerca di un’isola sconosciuta anche se tutti, intorno a lui, lo dissuadono perché di isole sconosciute ormai non ne esistono più. Solo una donna, una governante che vive con monotonia la sua vita, crede in quel desiderio. Perché “tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute finché non vi si sbarca”. E poi ogni uomo è un isola e ogni isola ha bisogno di essere scoperta. E allora via: con se stessi e insieme all’Altro, basta osservare il mare, sentire il vento, udire il suo racconto, issare le vele e desiderare. Partire alla ricerca di se stessi.
La narrazione è ospitata a bordo di un’imbarcazione a vela sul pontile alla Cala della Lega Navale di Palermo, da sempre impegnata attraverso la passione per il mare a diffondere la cultura dell’inclusione sociale.
Dario Muratore, Palermo 1986; attore, autore e regista teatrale. Dopo gli studi classici, si
laurea in DAMS e prosegue il suo percorso incontrando maestri in tutta Italia. Dal 2006
scrive e dirige con la compagnia Quartiatri: …dove le stesse mani, Buonanotte, Premio
Felicia Impastato, ELLE life-show, Premio Città-Laboratorio. Lavora e collabora con Emma
Dante, le compagnie Civilleri/Lo Sicco, EcoDiFondo e PhoebeZeitgeist. Nel 2018 fonda il
collettivo artistico FrazioniResidue con la quale produce diversi lavori tra cui Iperdark nel
2024. Per Torri Del Vento Edizioni pubblica Tripolis, Premio Ethnos Generazioni e Shuma
Tragliabissi, Premio Sipario. Negli ultimi anni fonda GenìaLabart, collabora con Blitz,
Babel ed è tra gli organizzatori di PrimaOndaFest. È interprete nei film TRADITORE di
M. Bellocchio e in IDDU di Piazza/Grassadonia.
CREDITI
di Dario Muratore
Produzione: Genìa Lab Art Palermo
In collaborazione con: Ecomuseo Mare Memoria Viva
03 novembre
ore 19.00
Carmen è una performance ibrida divisa in due volumi, liberamente ispirata al romanzo Non lasciarmi di Ishiguro, nata durante il percorso di scuola di “Primo Amore”. Al festival Prima Onda viene presentato il primo volume: Hailsham.
Il collegio metaforico di un’epoca utopica ospita un gruppo di studentɛ che, in vista della creazione di una nuova specie, esegue azioni quotidiane che si deformano in aberrazioni.
Nel frattempo, un flusso di voci AI si prepara a recitare il canto di un tempo mitologico dimenticato.
Hailsham indaga il tema della repressione fisica e psicologica. Gli estremi cambiamenti del contemporaneo obbligano l’individuo a inventare inedite strategie di relazione e sopravvivenza, che causano ossessioni, perversioni e metodi estremi di contenimento emotivo. Si costruisce un immaginario minimalista e malinconico in cui sopravvive un nuovo romanticismo.
Primo Amore è uno spazio nascente di ricerca delle forme dell’arte contemporanea: performance, arte visiva, letteratura, installazione, con un programma di scuola alternativa. Con sede in Veneto ed Emilia Romagna, fra Padova, Alta Padovana e Bologna, collabora con diverse realtà e organizza incontri e scambi. Maria Chiara Pederzini, regista e performer, finalista per Biennale Teatro 2017 (Regia). Alice Spisa: attrice Premio Ubu 2013, lavora in diverse produzioni. Chiara Ferronato, performer laureata IUAV, ha seguito artist3 come Daria Deflorian e Valdoca. Nicola Andretta, prof di italiano, dirige il progetto. Stefano Lattanzio, artista sonoro, referente tecnico insieme a Matteo Mancini. Fondano Primo Amore APS alcunɛ studentɛ under 25
CREDITI
Regia: Maria Chiara Pederzini
Con: Giulia Bellentani, Anna Briotto, Beatrice Centenaro, Marco D’Amore, Sara Angela Caterina Zen
Progetto scenico: Maria Chiara Pederzini e Alice Spisa
Sound Design: Soloviev
Referente tecnico: Stefano Lattanzio
Sostenuto da: IDRA / C.U.R.A.
03 novembre
ore 21.00
Il suono dei Matrimia è un energico e trascinante mix zingaro, balcanico, arabo, ebraico con influenze della chanson française, del Klezmer, jazz manouche, musica mediterranea ma anche del reggae, ska e del pop rock.
Durante questi 20 anni, i Matrimia sono stati la musica balcanica in Sicilia, hanno condiviso il palco con artisti di fama internazionale, quali Boban Marcovic, Naat Veliov & The Original Kocani Orchestar, Donatella Rettore, Nada, Ginevra Di Marco, Baba Sissoko, Giovanni Sollima, Roy Paci & Aretuska, Shantel, Besh O Drom, Radiodervish, Parno Gratzt, Bandabardò, 99 posse, condotto svariate tournée in Italia, Francia, Grecia e Belgio, suonato in festival internazionali come Sponde Sonore 2021, Ferrara Buskers, Ibla Buskers, Sete Sois Sete Luas in Grecia, Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo e alla Notte della Taranta, Ballarò Buskers Festival 2023.
CREDITI
Fisarmonica, chitarra, voce: Daniele Tesauro
Clarinetto: Dario Compagna
Chitarra elettrica: Alessio Costagliola
Basso, voce: Roberto Ferreri
Batteria: Maurizio Gula
Voce: Davy Deglave
Fonico: Gabriele Giambertone
ingresso su prenotazione entro il 13 ottobre
07 novembre
ore 16.00
(DIS)INCANTO. Lo spettacolo riflette sulla capacità dell’uomo oggi di poter ancora provare “incanto”.
Uno sguardo puro, un animo di bambino e la capacità di abbandonarsi alla fantasia e al sogno: sono queste le porte per accedere al bello e alla realtà più profonda e nascosta delle cose. Chi vuole vedere e conservare in sé l’incanto, come quello di Oberon che con il suo flauto fa ballare i bambini, o lo splendore di una bambina nel cielo, seduta sul bordo delle nuvole a tessere una tela di filo d’argento, dovrà farlo prima che l’età adulta gli veli gli occhi. Perché a fare castelli in aria non sono i pazzi, ma gli eletti capaci di vederli davvero, quei castelli fatti d’aria e popolati di magiche creature.
In un mondo che cambia e spaventa, pronto a inghiottirci, le favole sono una possibilità per attraversare la vita. È in quella fessura sottile tra la ragione e il sogno che la poesia sa guardare, anche quando si hanno gli occhi ormai ciechi.
Daniela Mangiacavallo, giovane regista palermitana e performer, si laurea in scienze dello spettacolo e della produzione multimediale all’università di Palermo. Consegue il master di teatro sociale e di comunità all’università di Torino. Partecipa a numerosi workshop e corsi teatrali tra cui quelli con Donato Lemmo dell’Actor Studio di New York, con il Workcenter di Jerzy Grotowski a Pontedera. Inizia la sua carriera teatrale a fianco del regista palermitano Claudio Collovà e del regista Armando Punzo, fondatore della celebre compagnia della Fortezza nel carcere di Volterra, con cui ancora oggi collabora per la realizzazione dei suoi spettacoli. Ha collaborato con l’antropologo Enrique Vargas, fondatore del Teatro de Los Sentidos di Barcellona. Ad oggi si occupa di teatro e di performing art nei luoghi di disagio sociale, nelle periferie, in particolare nelle carceri. Nel 2012 fonda, insieme ad altri artisti, l’associazione Baccanica, ente no profit, punto di riferimento per le scuole, le università, i giovani, gli artisti che vogliono formarsi nel campo del teatro e carcere. Dal 2015 dirige una compagnia teatrale di attori-detenuti all’interno del Carcere Pagliarelli Lo Russo di Palermo, che ogni anno si rigenera di nuovi attori. Collabora in Sicilia e in Italia con Associazioni culturali e di promozione sociale, compagnie teatrali per la promozione e la diffusione della cultura come massima espressione di libertà e di rigenerazione umana.
Formazione
25 – 31 ottobre
Il laboratorio di scrittura e visione critica è un percorso di condivisione dello sguardo rivolto a tutte e tutti. L’obiettivo è di creare una piccola comunità di riflessione generativa di pensieri, interrogativi, risposte non necessariamente esaustive da tradurre in parole.
Come entrare in relazione con lo spettacolo? In che modo possiamo aprire un dialogo con le artiste e gli artisti? Come capire cosa succede davanti ai nostri occhi?
Queste sono alcune delle domande di partenza che avvieranno le derive del nostro pensiero ancorato a una presenza spettatoriale che vuole essere consapevole.
I partecipanti sono invitat3 a guardare quattro spettacoli in programma al festival Prima Onda, a dialogare con gli autori e le autrici e, dopo un confronto collettivo, a scriverne una breve recensione che verrà successivamente pubblicata nei canali del festival.
A chi è rivolto: interessati ai processi di scrittura per le arti performative
Costo: 40€
Sono inclusi i biglietti per 4 spettacoli del festival: “Fallen Angels” di Michael Incarbone ed Erica Bravini; “Animale” di Francesca Foscarini; “Mettiti al riparo. Ti amo” di Caterina Moroni; “Come l’acqua che scorre” di Emilia Guarino e Lina Issa
Come iscriversi: inviare la candidatura con una breve biografia a: genialabart.info@gmail.com inserendo in “oggetto” il nome del laboratorio.
Scadenza: 15 ottobre
Sofia Bordieri nasce nel 1996 in provincia di Siracusa. Dopo gli studi presso il liceo coreutico Pina Bausch di Busto Arsizio, nel 2018 ha conseguito il diploma accademico di primo livello presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Ha frequentato poi i percorsi Modem Atelier e Modem Pro a Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza. Nel 2023 ha conseguito la laurea magistrale in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo presso l’Università di Catania. Nel 2023 è stata selezionata per il Biennale College ASAC – Scrivere in residenza – Scrivere di Danza presso la Biennale di Venezia. A settembre 2024 inizia il dottorato di ricerca in Scienze per il Patrimonio e la produzione culturale dell’Università di Catania. Scrive per PAC – Paneacquaculture, Unict Magazine ed è curatrice del blog Humus di Scenario Pubblico.
26-27 ottobre
ore 10.30-13-30
Da diversi anni il coreografo di fama internazionale Yuval Pick ha sviluppato un metodo che nutre la sua danza e le sue performance e che è diventato la pratica quotidiana della sua compagnia. All’interno del workshop intensivo negli spazi dell’officina teatrale Area Madera di Piazza Magione i partecipanti sperimenteranno questo particolare metodo che viene ora insegnato nelle migliori accademie di danza e nelle compagnie in Francia e all’estero.
Rotazione del corpo; Trasferimento del peso e rimbalzo; Movimento dal centro alla periferia; Lo “Space-in” come area di gioco; Movimento come azione motivata da un’intenzione: sono questi i cinque fondamenti della “Practice” che permettono di ampliare il potenziale fisico e creativo dei danzatori e delle danzatrici. Questi fondamenti forniscono gli strumenti per poter vivere il movimento come azione vitale e di condivisione con gli altri. Una pratica che arricchisce il virtuosismo attraverso esercizi precisi e improvvisazioni guidate, basate su immagini ludiche e sensoriali.
A chi è rivolto: danzatori/trici, attori/trici, performer
Numero max partecipanti: 20
Costo: 50€
Come iscriversi: inviare la candidatura con una breve biografia a: genialabart.info@gmail.com inserendo in “oggetto” il nome del laboratorio.
Scadenza: 15 ottobre
28-30 ottobre ore 10.00-14.00
Che cosa fanno un’attrice e un attore per prepararsi al loro lavoro?
Se pensiamo di rivolgere la stessa domanda a chi danza, immaginiamo ore di esercizi fisici, a chi suona subito ci vengono in mente le scale e gli arpeggi. Nell’immaginario comune invece non è molto chiaro come si prepari chi recita, visto che apparentemente gli attori e le attrici agiscono in scena come nella vita quotidiana e di conseguenza sembrerebbero non aver bisogno di allenarsi per farlo. Il laboratorio si occuperà di sfatare questo cliché concentrandosi sull’allenamento necessario al compito attorale, attraversando ed esplorando pratiche e principi che trasversalmente appartengono a diverse discipline e a differenti metodi e tradizioni, performative e non.
Immaginiamo la giornata composta da vari momenti che si susseguiranno pur mescolandosi:
– una prima parte di allenamento corporeo e vocale improntata a generare la presenza individuale e di gruppo necessaria al lavoro teatrale
– un secondo momento di composizione e creazione scenica partendo da temi e suggestioni condivise.
Per ogni fase di questo percorso lo strumento di lavoro sarà il nostro corpo, fatto di articolazioni, muscoli e respiro. La composizione sarà quindi una somma di corpi e di voci, armoniche e/o dissonanti, che faranno da base corale all’emergere delle individualità.
Ogni giornata proporrà un percorso diverso, mescolando tecniche e modalità composite, con l’intento di testare differenti approcci alla preparazione e alla creazione scenica.
A chi è rivolto: attori/trici, performer, teatranti
Numero max partecipanti: 15
Costo: 100€
Come iscriversi: inviare la candidatura con un CV e una foto a: genialabart.info@gmail.com inserendo in “oggetto” il nome del laboratorio
Scadenza: 20 ottobre
Silvia Gallerano è la “straordinaria e sublime” (Guardian) prima attrice italiana a vincere il The Stage Award (2012) come Best Solo Performer per La Merda di Cristian Ceresoli, opera vincitrice del Fringe First Award for Writing Excellence, tradotta, pubblicata e messa in scena in numerose lingue, che la Gallerano interpreta da dodici anni sia in inglese che in italiano, con grande successo in tutto il mondo. Nel 2022 debutta con la sua regia, Svelarsi, spettacolo/esperimento per una platea di sole donne, frutto del suo lavoro di anni sulla nudità e lo svelamento del corpo dell’attore/attrice. Per la Radio Televisione Svizzera scrive e realizza una partitura radiofonica (e podcast) intitolata “Arrampicarsi”, primo studio per la nuova produzione internazionale, un solo musical scritto da Ceresoli e per il momento intitolato “title not found_appunti per un multiverse musical”. In teatro ha lavorato, tra i molti altri, con Serena Sinigaglia, Veronica Cruciani, Francesco Micheli e Oscar De Summa. Conta preziose collaborazioni con il mondo della letteratura: da John Berger a Suad Amiry e Assia Djebar. Una “assoluta scoperta per il cinema” (Marco Giusti, Rai2) lavora in produzioni televisive e cinematografiche di successo come Bang Bang Baby (Prime Video), La Belva (Netflix), Il Miracolo (Sky), Riccardo va all’inferno (Torino Film Festival, Prime Video), Asino Vola (Locarno Film Festival, RaiPlay), Chiamami Ancora Amore (RaiPlay). In Francia è parte della R-Team, équipe di ricerca della FAA, Fabrique Autonome des Acteurs, centro di studi e produzione sulle arti performative.
01-05 novembre
ore 10.00-18-00
ll progetto FOR.T.I. (Formazione Teatrale Itinerante) è nato all’interno del tavolo formazione di C.Re.S.Co. (Coordinamento Realtà Scena Contemporanea) un coordinamento nazionale che raccoglie e rappresenta oltre 200 tra artisti, professionisti, strutture e festival che utilizzano i nuovi linguaggi della scena.
FOR.T.I. ha l’obiettivo di creare momenti di confronto tra formatori teatrali provenienti da diverse parti d’Italia e utenti di diverse generazioni e condizioni, anch’essi provenienti da territori lontani. Il focus principale di intervento è dedicato ai giovani.
La giornata di formazione, all’interno del programma di Prima Onda Fest V, coinvolge diversi adolescenti in un laboratorio in dialogo con i progetti realizzati da Genìa (Palermo) Santa Briganti (Vittoria) e COM Teatro (Milano).