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IV edizione

25 ottobre – 06 novembre 2023

ANTEPRIMA IL 20 OTTOBRE 2023

Prima Onda è un festival profondamente situato in un territorio periferico che è la costa sud-est di Palermo. Su quei luoghi ogni anno concentra una pluralità di linguaggi performativi, ospitando processi di creazione che mettono al centro il rapporto che l’artista instaura con il pubblico e il territorio.

La quarta edizione di Prima Onda mette al centro il tema della diversità: artistica, umana, culturale, territoriale e linguistica. Una visione che si concretizza in accoglienza e accessibilità, intesa come possibilità di fare comunità e di fruire dell’arte e degli spazi.

Performance

Ugo Giacomazzi e Serena Ganci | Babel

Musa

I Candelai

20 ottobre
ore 22.00

Musamìa Musamìa Musamì Musamì Musamì
Cantami e spaventami, donna

Stupisciti e sciupati, pupa
Non essere scipita, pita
Ballami in bocca, bimba
Bollami tutto, bella
Sbiellami in spalla, bolla
Sbullonami a pezzi, pulla
Io e te, te ed io

Piccolo mostro con la bocca sulla fronte
Come sai fingere tu non finge nessuno.
Solo, sul fegato della Terra

trafitto da questo raggio di luna
arriva subito la notte.

Serena Ganci è una musicista, Ugo Giacomazzi è un attore/regista

CREDITI
Di e con Serena Ganci e Ugo Giacomazzi

Intero €10 | Ridotto €5
Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi | Ass. Culturale VAN

Aerea

Ecomuseo/Spazio Orizzonte

25 ottobre
ore 20.00

A E R E A è la prima parte di un dittico che si articola attorno a un oggetto sin dal principio impiegato per manifestare appartenenza e separazione, marcando il distinguo tra un ipotetico noi da loro: la bandiera.
In costante prossimità, come facenti parte di un’unica anatomia, umani e bandiere compaiono da un fitto buio, lasciando solo a loro la possibilità di manifestarsi in immagini. Le bandiere di un grigio argenteo, si presentano ripulite da stemmi, simboli, sino a raggiungere la loro essenza plastica. Un punto zero privo di connotazioni in cui tutto può emergere, cominciare o sparire. Come appartenenti a un passato prossimo o remoto, figure fantasmatiche prendono corpo in una partitura di svelamenti, evocando una stretta quanto antica fratellanza tra due oggetti tessili, bandiera e sudario.
Il titolo fa riferimento a due parole che graficamente sovrapponibili possono emergere da un unico vocabolo: ARA – AEREA. La prima allude al luogo, che nell’antichità veniva deputato al sacro qui inteso come meccanismo generatore di morte, inflitta in dono a chi veniva riconosciuto il potere più forte. La seconda indica la qualità fisica dell’oggetto bandiera che si dichiara, nella sua maggior espressione di potere, una volta che si estende librandosi in aria.

Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi lavorano insieme come duo artistico dal 2008. La loro ricerca si sviluppa nell’ambito della danza, la performance e l’arte visiva. Approfondendo tematiche legate alla storica unione tra comunicazione, violenza e potere, attingono a immaginari antichi costruendo figure o immagini ibride tra storia e contemporaneità.
Nel 2019 vincono il premio Arte Laguna 13 nella sezione performance e videoarte, la prima edizione del Premio Hermès Danza Triennale Milano, il Premio Danza&Danza come coreografi emergenti e vengono nominati “Talento dell’anno” dalla rivista tedesca Tanz. Con il lavoro HARLEKING sono stati selezionati dalla piattaforma europea AEROWAVES Twenty 19, dalla NID Platform e dalla piattaforma della danza tedesca Tanzplatform Deutschland 2020.

Spettacolo presentato da Teatro Bastardo e Prima Onda Fest

CREDITI
di e con – Ginevra Panzetti / Enrico Ticconi suono – Demetrio Castellucci
luci – Annegret Schalke costumi – Ginevra Panzetti / Enrico Ticconi
insegnante di bandiera – Carlo Lobina
realizzato con il sostegno di Premio Hermès Danza Triennale Milano

Intero 5€
Armando Punzo | Compagnia della Fortezza

Il figlio della tempesta. Musiche, parole e immagini dalla fortezza

Ecomuseo / Spazio Meduse

25 ottobre
ore 21.15

Il concerto spettacolo, nato in occasione dei trent’anni della Compagnia della Fortezza, ritorna, in una nuova edizione arricchita dalle immagini e dalle musiche degli ultimi spettacoli, in un susseguirsi di musiche, parole e immagini per un allestimento pensato come un affascinante viaggio nella storia della Compagnia. Una rete fatta di parole, presenze e musica nella quale Punzo e Salvadori vanno al cuore della ricerca musicale e performativa, creando un’opera che è anche un progetto che porta in scena l’indissolubile rapporto tra parole e suono che si crea ogni volta che uno dei più eclettici compositori per la scena italiani e uno dei registi più visionari lavorano insieme, dentro il carcere di Volterra, quando le note della musica riempiono lo spazio, entrano nelle vene e nel cuore, riverberano con le parole e le visioni artistiche si concretizzano nei corpi degli attori.

Armando Punzo Leone d’Oro alla Carriera / Biennale Teatro 2023
Andrea Salvadori / Premio UBU 2018 miglior progetto sonoro e musiche originali
è compositore, musicista, sound designer e produttore discografico. Concepisce il lavoro in termini di opera d’arte totale, innestando e iscrivendo la sua ricerca sul suono e sulla musica all’interno della drammaturgia di opere complesse, intervenendo così nel disegno dello spazio e della testualità, oltre che in quello sonoro, con l’obiettivo di costruire delle vere e proprie atmosfere, mondi sonori e visivi dal segno fortemente immaginifico. L’inclinazione all’autorialità e all’eclettismo e la sua propensione alla scrittura per immagini lo hanno condotto quasi “naturalmente” al teatro – in particolar modo a quello di Armando Punzo.

CREDITI
concerto spettacolo della Compagnia della Fortezza
di e con: Andrea Salvadori e Armando Punzo
regia: Armando Punzo
musiche originali: Andrea Salvadori
progetto video: Lavinia Baroni, Andrea Salvadori
scene: Alessandro Marzetti, Andrea Salvadori
disegno luci: Andrea Berselli
direzione organizzativa e cura dei progetti: Cinzia de Felice
produzione: Funambulo / Carte Blanche – Compagnia della Fortezza

Intero €10 | Ridotto €5
Teatro Akropolis

La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro - Paola Bianchi

Ecomuseo/Spazio Orizzonte

26 ottobre
ore 19.30

“Qualsiasi somiglianza con persone, situazioni o eventi non può essere pura coincidenza”

Ripercorrendo alcuni lavori per la scena e le numerose collaborazioni di Paola Bianchi con musicisti, registi, teatri e festival, il film si addentra nel cuore della creazione coreografica. Paola Bianchi ci guida nel racconto di un’interiorità animale capace di sovvertire l’ordine e mettere in crisi le regole del teatro, approdando alle sperimentazioni più estreme della performatività.

Teatro Akropolis, fondato nel 2001 e diretto da Clemente Tafuri e David Beronio, conduce una ricerca sulle origini preletterarie del teatro e sulle arti performative. La Trilogia su Friedrich Nietzsche (2013), Morte di Zarathustra (2016), Pragma. Studio sul mito di Demetra (2018) e Apocatastasi (2022) sono gli esiti sulla scena di questa indagine, accompagnati da studi e pubblicazioni intorno ai medesimi argomenti. Nel 2020 viene inaugurato il progetto La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro, un ciclo di film, diretti da Clemente Tafuri e David Beronio, dedicati a protagonisti dell’arte e della cultura, fra cui Massimiliano Civica, Paola Bianchi, Carlo Sini, Gianni Staropoli. Nel 2017 AkropolisLibri, l’attività editoriale di Teatro Akropolis, ha ricevuto il Premio Ubu nella categoria “progetti speciali”. Nel 2019 il festival multidisciplinare Testimonianze ricerca azioni diretto da Tafuri e Beronio è finalista al Premio Rete Critica, e nel 2021 vince il Premio Hystrio – digital stage.

CREDITI
Regia: Clemente Tafuri, David Beronio
Con: Paola Bianchi, Ivan Fantini
Fotografia e montaggio: Clemente Tafuri, David Beronio, Luca Donatiello, Alessandro Romi
Riprese e audio: Luca Donatiello, Alessandro Romi
Produzione: Teatro Akropolis, Akropolis Libri (2020)

Intero 5€
Paola Bianchi e Valentina Bravetti

Brave

Ecomuseo/Spazio Meduse

26 ottobre
ore 21.15

Frutto di quattro anni di lavoro intorno al tema della compresenza di due corpi diversi per abilità e percezione, di un’indagine approfondita sulla relazione e sul supporto vicendevole, BRAVE nasce da un forte desiderio che non mette in azione i soli corpi sulla scena ma una piccola comunità che accoglie e protegge. Non c’è bravura, non c’è coraggio. C’è determinazione e desiderio. Ci sono due corpi che si incontrano, due corpi che non raggiungono mai la verticalità: un corpo che torna in scena dopo nove anni di assenza, e un corpo che cerca una nuova modalità di presenza nella scena.

Paola Bianchi, coreografa e danzatrice, è attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni ’80. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. Nel 2020 vince il Premio Rete critica 9 e 3/4 con ELP, un articolato progetto di ricerca coreografica.
Valentina Bravetti si forma con il Teatro Valdoca nel 2003-2004 ed è fondatrice con Claudio Angelini di Città di Ebla, per la quale è danzatrice. Dal 2014 ha una rara sindrome neurologica paraneoplastica che l’ha tenuta lontana dalla scena sino all’inizio della collaborazione con Paola Bianchi.

CREDITI
Di e con Paola Bianchi e Valentina Bravetti
concept e coreografia Paola Bianchi | creato e danzato da Valentina Bravetti e Paola Bianchi | suono Davide Fabbri, Luca Giovagnoli, Giacomo Calli | disegno luci Paolo Pollo Rodighiero | direzione tecnica Luca Giovagnoli | collaborazione artistica Roberta Nicolai | organizzazione Elisa Nicosanti | residenza artistica Santarcangelo dei Teatri | si ringrazia Societas, Teatro Comandini in Cesena | produzione Città di Ebla / Festival Ipercorpo | coproduzione PinDoc | con il contributo di MiC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì
Crediti fotografici: Gianluca “naphtalina” Camporesi

Intero €10 | Ridotto €5
Tavola rotonda

“Discorso sulla prossimità" tra tradizione e innovazione

Noz (Nuove officine Zisa)

27 ottobre
ore 09.30/12.30

Tavola rotonda

A cura di: Giovanna Velardi
Modera: Roberto Giambrone
Interventi: David Baronio, Paola Bianchi, Danila Blasi, Daniela Cecchini, Olivier Dubois, Angela Fumarola, Benedict Raffin, Émilie Renouvin, Ambra Senatore, Clemente Tafuri, Salvatore Tedesco, Giovanna Velardi.

Ingresso libero

Compagnie Olivier Dubois

My Body of Coming Forth by Day

Ecomuseo/Spazio Meduse

27 ottobre
ore 21.15

Dodici anni dopo aver firmato la sua prima coreografia, Olivier Dubois presenta un solo intimo che esplora gli angoli della memoria del corpo e la sua capacità di raccontarci una storia dell’arte.
Definito uno dei venticinque migliori ballerini al mondo nel 2011, Olivier Dubois ha danzato con i più grandi e ha portato le sue opere sui palcoscenici più prestigiosi.

In questo spettacolo si presenta da solo in palcoscenico. Senza trucco e senza inganno, il coreografo e ballerino si presta con ironia a un gioco che può prendere a turno la forma di un tribunale o di un peep-show, o addirittura di una dissezione.
Sottoposto a un processo aleatorio condotto dal pubblico e del quale ha fissato lui stesso le regole, Olivier Dubois rende omaggio ad alcuni dei sessanta spettacoli ai quali ha preso parte dall’inizio della sua carriera. Ispirato dal Libro dei Morti dell’antico Egitto, Olivier Dubois si lancia in un viaggio di frammenti di danza per approfondire meglio la figura dell’artista, per cercare nel corpo dell’interprete ciò che crea il capolavoro e per leggere un possibile destino nelle sue viscere.
Uno spettacolo come una rinascita!

Olivier Dubois è attualmente artista associato del CENTQUATRE-Paris.
COD – Compagnie Olivier Dubois usufruisce del sostegno del Direction Régionale des Affaires Culturelles d’Île-de-France, de la Région Île-de-France.

CREDITI
Creazione & interpretazione | Olivier Dubois
Direzione tecnica e fonica I Adrien Hosdez
Durata | 90 minuti
Produzione | COD – Compagnie Olivier Dubois
Coproduzione | Festival BreakingWalls / Il Cairo
le CENTQUATRE / Parigi

Intero €10 | Ridotto €5
Presentazione del libro

Il cuore articolare. Un dispositivo coretico

Ecomuseo//Spazio Orizzonte

28 ottobre
ore 19.30

Presentazione del volume Il cuore articolare. Un dispositivo coretico di Vincenza Di Vita, edito da Mimesis. Con l’autrice e la coreografa e danzatrice Giovanna Velardi, artista oggetto di studio del libro, sarà presente il filosofo e Professore di Estetica Salvatore Tedesco.

Il lavoro poetico di Giovanna Velardi insiste sulla danza contemporanea in collaborazione non solo con ballerini, ma anche con attori e performer, elevando il gesto a struttura corporea inedita e carnale dispositivo di resa scenica. Il volume presenta il manifesto dell’artista dal titolo Il cuore articolare: una modalità di lavoro applicata al corpo attraverso studi di danza, biomeccanica, anatomia e teatro. L’analisi è supportata da riflessioni di natura filosofico-teatrologica e dal confronto con i maggiori rappresentanti delle teorie performative del Novecento, per giungere così a delineare l’evoluzione e le tappe di una metodologia che si rifà ai maestri della scena contemporanea e al loro confluire nel dialetto corporeo di Velardi. Dopo un attento esame della danza, da intendersi nel suo primigenio significato corale, si passa all’analisi del concetto di “cuore articolare” e alle sue declinazioni teoriche e pratiche (quest’ultime scritte dalla stessa danzatrice e coreografa). Arricchisce il saggio un apparato di testimonianze sul metodo Velardi.

Ambra Senatore | CCN de Nantes

Col tempo

Ecomuseo/ Spazio Meduse

28 ottobre
ore 21.15

Nel 2020, dieci anni dopo il suo primo lavoro di gruppo “Passo”, Ambra Senatore intraprende una nuova creazione con la complicità degli interpreti dell’epoca. Riunisce questo gruppo, ormai molto unito dopo dieci anni di condivisione, attorno a una danza generosa e aperta agli altri. Un quartetto sullo stare insieme, sul desiderio di felicità condivisa, in cui si dispiega un universo di grande umanità, puntato di ironia, un gioco di domande sull’esistenza, sul passare del tempo.

Ambra Senatore – performer e coreografa, ha lavorato, tra gli altri, con Giorgio Rossi, Jean Claude Gallotta, Georges Lavaudant, Antonio Tagliarini e Roberto Castello. Dal 2010 crea spettacoli di gruppo. Nel suo lavoro, spesso colorato di ironia, l’evocazione della realtà per frammenti si accompagna all’esplicita dichiarazione del gioco della finzione teatrale e all’interrogarsi continuo sulla natura della forma spettacolo.
Attraverso un fine lavoro di composizione drammaturgica offre uno sguardo tagliente sull’essere umano e sulle relazioni. La presenza diretta e vivace dei danzatori, crea una forte complicità con gli spettatori. Dal 2016 alla direzione del Centre Chorégraphique National de Nantes, continua a dedicarsi alla creazione di pièces per il palcoscenico e a progetti che si svolgono in contesti differenti, guidata dal desiderio che la danza sia un mezzo per creare delle occasioni d’incontro tra le persone, per favorire la conoscenza di se stessi e dell’altro attraverso il corpo e la parola, per apprezzare le differenze nel rispetto e nell’ascolto.

CREDITI
di: Ambra Senatore con la complicità degli/delle interpreti.
produzione: CCN de Nantes
coproduzione: Le Théâtre de la Ville – Paris, Torinodanza festival/Teatro Stabile – Teatro Nazionale
interpreti: Matteo Ceccarelli, Claudia Catarzi, Caterina Basso, Ambra Senatore
musica originale: Jonathan Seilman
luci: Fausto Bonvini

Intero €10 | Ridotto €5
Azzurra D’Agostino e Stefano Tè | Teatro dei Venti

Give me your hand / La misura umana

Casa Lavoro e Preghiera Padre Messina

29 ottobre
ore 19.00

Ingresso: €4

Reading con i partecipanti al Laboratorio di scrittura collettiva a cura di Azzurra D’Agostino e Stefano Tè | Teatro dei Venti

Qual è la giusta misura umana? Quali sono le misure del nostro essere? Possiamo definire i limiti e le possibilità di noi stessi in termini di proporzioni?
Il reading accompagnato da Stefano Tè, regista del Teatro dei Venti, e Azzurra D’Agostino, poeta e drammaturga, nasce dal lavoro di un cantiere poetico che si confronta con l’antica arte della lettura della mano per scoprire la parte più profonda e segreta della nostra vita (sia individuale che collettiva). Un gioco che tra scrittura collettiva e poesia, ci conduce alla ricerca dei sentimenti, delle emozioni, delle reazioni più significative e della parola più adatta a esprimerle.

Azzurra D’Agostino scrive per il teatro e la performing art, pubblica raccolte di poesie e libri per bambini e giovani adulti. Forma gruppi di scrittura collettiva per persone di tutte le età. Partecipa al team di drammaturghi che lavorano al progetto La Misura Umana, per la produzione del nuovo spettacolo del Teatro dei Venti per gli spazi urbani.

Stefano Tè regista, direttore artistico, formatore, nel 2005 ha fondato il Teatro dei Venti con il quale produce spettacoli e realizza progetti in forte connessione con i territori e le comunità. Premio Ubu 2019 per l’allestimento scenico dello spettacolo Moby Dick.

Nuovi strumenti per la crescita degli artisti nella comunità.
Vincitore del Bando Boarding Pass Plus
Con il sostegno del Logo MIC (o dicitura Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo)

Capofila Teatro dei Venti (Italia); partner Associazione SassiScritti (Italia), Genìa Labart (Italia), Jam Factory Art Center (Ucraina), Sommerblut Kurturfestival e V. (Germania), Réplika Teatro | Centro Internacional de Creación (Spagna)

“La Misura Umana: nuovi strumenti per la crescita degli artisti nella comunità” è un percorso di internazionalizzazione dei processi creativi attraverso la co-creazione con le comunità locali, che prevede residenze, scambio e confronto tra organizzazioni partecipanti, studio e ricerca su una tematica artistica comune e aperture al pubblico, come sintesi delle esperienze.

Fabio Ciccalè | PinDoc

Volevo essere gli Dei

Ecomuseo/Spazio Meduse

29 ottobre
ore 21.15

Chi non ha mai sognato di essere un super eroe e di possedere i suoi super poteri? La super forza, l’invisibilità, il potere mutaforma, il teletrasporto, la telepatia, la capacità di volare o di vedere il futuro…
Che meraviglia svegliarsi Wonder Woman, Doctor Strange, Spiderman, Captain Marvel, Hulk.
Eppure c’è qualcosa di meglio di questo. C’è qualcuno per cui questi non sono super poteri, ma la normalità della vita quotidiana. C’è chi si tramuta in cigno per conquistare una bella ragazza o scaraventa leoni in cielo con la forza di una sola mano. Chi indossa sandali alati per svolazzare qua e là e chi invece un elmo dell’invisibilità per sconfiggere i nemici.
Basta solo non essere umani.
Basta solo essere divini.
E in una sorta di surreale rito teurgico l’autore e interprete di questo spettacolo, cerca di impossessarsi dei poteri delle dodici divinità olimpiche e di godere, come loro della vita eterna.
Un sogno ad occhi aperti che fa i conti con la realtà dell’essere mortale, destinato a rovina fisica e mentale certa. Ma i sogni sono potenti e ignorano la realtà, tramutando così il corpo mortale dell’autore/attore in un corpo divino.
Attraverso simboli, attributi, animali, in un gioco di trasformismo teriomorfico, lo spettatore verrà accompagnato in tutte le stanze dell’Olimpo, dove incontrerà Zeus il donnaiolo, col suo alter ego toro e coi suoi fulmini tonanti. O Era, sua gelosissima moglie e sorella, in forma umana o in forma di pavone. O la stratega Minerva, la dea della pace e dell’intelligenza. E via dicendo per tutte le altre divinità.
Ma alla fine, c’è lei, sempre e solo lei: Venere, dea dell’amore e della bellezza, quella che tutti dovremmo alimentare in noi, in uno slancio di pace e amore universale. A metà strada tra una Miss America che invoca la pace nel mondo e una vecchia beatnik che urla “make love, not war”.

Oggi chiunque vorrebbe essere un supereroe. Io no. Io sono all’antica. Io voglio essere una divinità. Anzi io voglio essere tutte le dodici divinità dell’Olimpo.
F.C.

Fabio Ciccalé, diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Macerata e alla Scuola E. Cecchetti di Civitanova Marche. Lavora con: Compagnia Alhena, Compagnia Enzo Cosimi, Compagnia La bilancia Produzioni, Compagnia Nuova Euroballetto, Compagnia Giuseppina Von Bingen. Dal 2002 firma coreografie per la PinDoc. Nel novembre 2010 collabora alla creazione e danza nelle coreografie di Roberto Castello per il programma di Fazio/Saviano Vieni via con me in onda su RAI 3.

CREDITI
Ideazione e coreografia: Fabio Ciccalè
Interprete: Fabio Ciccalè
Consulenza drammaturgica: Danila Blasi
Disegno luci: Danila Blasi e Livia Caputo
Responsabile di produzione: Cristina Sammartano
Promozione: Benedetta Boggio
Produzione: PinDoc
con il contributo di MiC e Regione Siciliana
con il sostegno di San Lò

Intero €10 | Ridotto €5
Bernardo Casertano | Fortezza Est

Dino

Ecomuseo/Spazio Orizzonte

30 ottobre
ore 19.30

“Cos’è perfetto? Cosa non lo è? E chi lo decide?”. È la danza di un essere lontano da ogni cliché sugli angeli. Il difetto è il suo abito informale per eccellenza che, tuttavia, indossa alla perfezione. È una creatura sterile che incarna l’origine di ogni prima volta e ha il carattere della potenzialità.
Dino vuole essere un uomo e tutto ciò che ne comporta: irrazionalità, stupidità. Vuole un corpo che abbia vita, che sia colpevole. Di cosa? Di tutto. Vuole fallire come solo gli uomini riescono a fare, essere il prolungamento e l’estensione di ogni loro difetto, il fallimento in potenza umana.
Generato da un cordone ombelicale divino, un insolito angelo si partorisce in un uomo che ha scelto. E così adesso è un uomo, non più sterile, ma nudo nella sua condizione umana primordiale, quella cieca e sorda. Che fare? Tornare indietro? Non è più possibile. Una sensibilità tattile di perdita e un interrogativo irrisolto: da che parte stare? Qual è l’istinto primo di ogni creatura sola e appena nata? Chiedere aiuto.
Non c’è soluzione. La vita, come una prima teatrale senza prove, ci trova sempre impreparati. Ogni giustificazione ci umilia, non abbiamo scusanti.
Siamo tanti cappotti abbottonati in corsa”

Bernardo Casertano, attore e regista, nasce a Caserta, il suo teatro è segnato dall’incontro con personalità quali: Eugenio Barba e Julia Varley Odin Teatret, Danio Manfredini, Anton Milenin, Giancarlo Sepe, Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco (compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante), Roberto Latini, Jean Paul Denizon, Roberto Castello.

CREDITI
Monologo liberamente ispirato al “Il re del plagio” di Jan Fabre
Scritto, diretto e interpretato da Bernardo Casertano
Luci e fonica: Roberto Di Maio.

Intero €10 | Ridotto €5
Valentina Minzoni | Progetto Goldstein E.T.S.

Appena Prima - Note a margine della memoria

Ecomuseo/ Spazio Meduse

30 ottobre
ore 21.15

C’è stato un anno in cui la Scottex ha preso l’usanza di scrivere sui rotoli per la cucina i grandi eventi della storia con le loro date, invenzioni, scoperte, costruzioni di monumenti. Mia nonna si appuntava tutto su un’agenda, le date dello Scottex e tutte quelle che riusciva a fermare, mescolando indistintamente memorie personali e memoria collettiva: le dimissioni di Papa Ratzinger, le canzoni vincitrici di Sanremo, la brina sui kiwi, la sfiducia al governo Prodi, il succedersi dei gatti nel cortile. Poi si è dimenticata tutto. Lei ha perso la memoria, io ho trovato la sua agenda. Sono partita da questo, dai suoi buchi e dai miei, e ho costruito quello che ci sta intorno.
In scena una donna. Prepara e si prepara. Parla, si perde in una litania borbottata, ossessiva e anestetica che sostituisce la vita stessa, nel tentativo di metterla al suo posto, di far finire tutto bene. Poi le cose cominciano a uscire dalla fila, scappano e cadono pezzi di vita. Si dice “sta perdendo la memoria”, succede che si perde il mondo intero. E se cadono le parole, se non le chiami più, poi le cose come esistono da sole? “Come lo pensi il mare se non hai più l’acqua nella testa?” Resta lei, sospesa davanti a un elenco muto, appena prima di una fine che non arriva mai.

Valentina Minzoni, attrice, autrice e formatrice teatrale. Getta i primi semi di “Appena prima” durante un laboratorio di drammaturgia con Lucia Calamaro. L’incontro con Tania e Tadema ha permesso che la narrazione trovasse forma nel corpo e nello spazio.
Tania Garribba, attrice di teatro e cinema, lavora con l’ensemble lacasadargilla. Per la prima volta, grazie all’incontro con Valentina e il suo testo, dall’altra parte della scena.
Tadema De Sarno Prignano, artista-artigiana. Ha abbandonato il teatro diciotto anni fa con sporadici segni di pentimento. Se vede una cosa bella fatica a distaccarsene ed è per questo che è stata incastrata (senza pentimento) in questo lavoro.

CREDITI
di e con: Valentina Minzoni
regia: Tania Garribba
elementi scenici: Tadema De Sarno Prignano
disegno luci: Omar Scala
produzione esecutiva: Ass. culturale Progetto Goldstein

Intero €10 | Ridotto €5
Stefania Ventura e Gisella Vitrano | Quintoequilibrio

(una) REGINA

Ecomuseo/Spazio Meduse

31 ottobre
ore 17.30

In un giorno di pioggia non si può uscire, meglio restare in casa, la parata della banda è annullata. Due sorelle, con gli strumenti luccicanti ancora in mano, guardano fuori dalla finestra. Una è tristissima, l’altra assorta. Per combattere la noia si inventeranno una fiaba che le trasporterà indietro nel tempo, quando c’erano vecchie governanti stanche di regnare e fanciulle ubbidienti, il cui destino era scritto nel nome con cui nascevano. “Cosa vuoi fare da grande?” La domanda può sembrare inutile per una giovane principessa chiamata Regina!
E se invece la nostra Regina coltivasse in segreto un desiderio diverso, lontano dal futuro che si prospetta per lei? Quanto coraggio ci vuole per ribellarsi a un destino che ci sta stretto per dare ascolto al nostro talento più profondo? E cosa succederebbe se, per amore di chi ha scelto per noi, non riuscissimo a dire di no? Tra litigi, risate e danze sfrenate, le due sorelle metteranno alla prova la potenza della loro libertà, forse per esorcizzare la paura di diventare grandi nel modo più grigio, forse per ritrovarsi alla fine, un po’ più unite.

Quintoequilibrio è un’associazione che nasce nel 2016 dall’incontro tra artisti provenienti da diverse parti d’Italia (Piemonte, Sicilia, Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna) ed Europa (Francia, Svizzera) con esperienze professionali eterogenee, che vanno dal teatro per le nuove generazioni, alla danza, al teatro circo. La compagnia si occupa di creazione di spettacoli che hanno sempre una compresenza e una commistione dei linguaggi “portati” dai singoli artisti che si scelgono per collaborare ad un nuovo progetto. Gli spettacoli di Quintoequilibrio sono distribuiti a livello nazionale ed internazionale ed hanno ricevuto negli anni riconoscimenti per la qualità della ricerca e del contenuto che propongono al pubblico. La compagnia ha uno sguardo attento nei confronti delle nuove generazioni, a cui dedica le sue creazioni, con l’intento di mettere in ascolto adulti e bambini, aprendo un dialogo su temi universali, a volte complessi e delicati, ma sempre affrontati con leggerezza, profondità e ironia.

CREDITI
da un’idea di Stefania Ventura
di e con Stefania Ventura e Gisella Vitrano
scene e luci Petra Trombini
suoni: Francesco Vitaliti
produzione Quintoequilibrio, in collaborazione con Teatro Evento
con il sostegno di Teatro Biondo e Spazio Franco
Spettacolo finalista al Premio Scenario Infanzia 2017

Intero €6 | Ridotto €4
Bernardo Casertano | Fortezza Est | Teatro Akropolis

Charta

Ecomuseo/Spazio Orizzonte

31 ottobre
ore 19.30

Charta è l’ultimo tassello di una trilogia sul tema della “condizione umana”.
Un percorso iniziato con Dino, ispirato da “Il re del plagio” di Jan Fabre, proseguito con Caligola – Assolo.1, dal Caligola di Albert Camus. La chiusura della trilogia trae spunto da due testi: Affabulazione di P.P. Pasolini e Pinocchio di Collodi, nella trasposizione di Carmelo Bene.
Si tratta di una descrizione personalissima dell’incognita della paternità. La visione di una esperienza enorme, che tanto può affascinare, quanto spaventare. È il tentativo di descrivere la sensazione a riguardo, attraverso la metafora di una prova apparentemente impossibile da superare, ma possibile
da affrontare. Un “padre” e un “figlio”, assolutamente interscambiabili, e l’atrocità con cui si sopprime troppo facilmente l’io figlio di fronte alla paternità.

Bernardo Casertano, attore e regista, nasce a Caserta, il suo teatro è segnato dall’incontro con personalità quali: Eugenio Barba e Julia Varley Odin Teatret, Danio Manfredini, Anton Milenin, Giancarlo Sepe, Sabino Civilleri, Manuela Lo Sicco (compagnia Sud Costa Occidentale di Emma Dante), Roberto Latini, Jean Paul Denizon, Roberto Castello.

CREDITI
Di e con: Bernardo Casertano
Disegno luci: Chiara Saiella
Produzione: Fortezza est e Teatro Akropolis

Intero €10 | Ridotto €5
Emma Dante | Sud Costa Occidentale

Il canto della Sirena

Ecomuseo/ Spazio Meduse

01 novembre
ore 17.30

“Ogni volta che un bambino muore, scende sulla terra un angelo,
prende in braccio il bimbo morto, allarga le grandi ali bianche e vola in
tutti i posti che il bambino ha amato.”
H.C.Andersen

“Il canto della sirena” racconta la storia di una sirena che se ne sta ore e ore su uno scoglio a contemplare il mare. L’umido del mare le trapassa le ossa e raffredda il suo corpo che ama invece la terraferma da dove il mare è una distesa bellissima con un odore buono. Ogni sera, Agnese, la più piccola di sei sorelle, con la pelle delicata come petali di rosa e gli occhi chiari come laghi profondi, canta a riva sotto le stelle, finché un giorno, a causa di una terribile tempesta, vede affondare una nave. Agnese si tuffa e salva un principe che sta per affogare. Lo riporta a riva e se ne innamora perdutamente. È a questo punto che la sirena fa la sua scelta: rinunciare alla coda di pesce per inseguire il grande amore. È disposta a tutto Agnese e chiede alla strega del mare il sortilegio. Avrà due gambe per correre dal suo principe e in cambio darà alla strega la sua voce. Ma non è tutto, il rischio è più grande: se il principe non ricambierà il suo amore, Agnese diventerà schiuma del mare. La sirena accetta tutto, anche di morire, e in una mutazione dolorosissima la sua coda si divide in due, generando le gambe di una donna senza voce. Il suo principe sarà disposto ad amarla? E la sirena si sentirà a casa sulla terraferma, oppure comincerà ad avere freddo? Si salverà Agnese o cadrà nell’abisso profondo del suo triste destino? Lo scopriremo ascoltando la sua storia, drammatica come sono le favole, ma leggera com’è la brezza del mare.

Emma Dante nasce a Palermo nel 1967. Attrice, regista e autrice si è diplomata a Roma nel 1990 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Fonda la compagnia Sud Costa Occidentale a Palermo nel 1999. Gli spettacoli in repertorio dal 2000 al 2010 in Italia e all’estero sono: mPalermu; Carnezzeria; Vita mia; Mishelle di Sant’Oliva; Medea; Il festino; Cani di bancata, Le pulle.
Dal 2011 mette in scena gli spettacoli: La trilogia degli occhiali – 2011; Verso Medea – 2012; Le sorelle Macaluso – 2014 che ha vinto il premio Le Maschere per il miglior spettacolo e il premio Ubu per la messa in scena e il miglior spettacolo; Operetta burlesca – 2014; La Scortecata – 2017, Bestie di scena – 2017, Fable pour un adieu – 2019, Misericordia – 2020, Pupo di zucchero, 2021, Il tango delle capinere, 2023.
Dal 2014 al 2020 Emma Dante è regista principale al Teatro Biondo e direttrice della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” costituita all’interno del Teatro Stabile della città di Palermo.
All’opera ha diretto nel 2009 al Teatro alla Scala “Carmen” di Bizet diretta da Daniel Barenboim; nel 2012 all’Operà Comique “La muta di Portici” di Auber; al Teatro Massimo di Palermo nel 2014 “Feuersnot” di Richard Strauss, nel 2015 “Gisela!” Di Hans Werner Henze, nel 2017 “Macbeth” di G. Verdi; al Teatro dell’Opera di Roma nel 2016 firma la regia de “La Cenerentola” di Rossini e nel 2019 “L’Angelo di Fuoco” di Prokof’ev; al Teatro Comunale di Bologna nel 2017 il dittico: “Voix Humaine” e “Cavalleria Rusticana”; al Teatro San Carlo di Napoli “La Boheme” nel 2021; al Teatro Massimo di Palermo nel 2022 “I vespri siciliani” di Giuseppe Verdi; al Teatro dell’Opera di Roma nel 2022 firma la regia de “Dialogues des Carmélites” Musica di Francis Poulenc; direge nel 2023 al Teatro alla Scala “Rusalka” di Antonín Dvořák.
Al cinema ha diretto “Via Castellana Bandiera”, 2013, in concorso alla 70 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a conclusione della quale Elena Cotta vince la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile; “Le sorelle Macaluso” , 2020, presentato in concorso alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Premio miglior film e migliore regia ai Nastri d’Argento – 2021, premio miglior film Globo d’Oro 2021.

CREDITI
liberamente tratto da: “La Sirenetta” di H.C. Andersen
testo e regia: Emma Dante
con: Viola Carinci, Davide Celona, Stephanie Taillandier
Luci: Cristian Zucaro
Coordinamento e distribuzione: Daniela Gusmano
Produzione: Atto Unico / Sud Costa Occidentale

Intero €6 | Ridotto €4
Domenico Ciaramitaro | FlimFlam | Il Teatrino

Saro

Ecomuseo/Spazio Orizzonte

01 novembre
ore 19.30

Lo sguardo e il cuore di Saro sono pieni del mondo in cui lui non può vivere. Saro è un ragazzino “difettato”, con una gamba di legno, costretto a vivere dentro una stanza e a osservare da una terrazza, di nascosto da sua madre, la vita che scorre senza di lui. Osserva “la partita del mondo”, giocata ogni giorno dai bambini del rione, in un cortile della periferia di Palermo. Saro ormai li conosce tutti e ne parla con i suoi due unici amici, due marionette di legno – come la sua gamba – che gli ha regalato sua madre. “Lui è Vicè e lui è Calò, con loro puoi parlare”, e con nessun altro: la signora Carmela si vergogna troppo di quel figlio che, per lei, è una croce che non vorrebbe portare.
Tutti i bambini hanno visto la sua testa spuntare dal davanzale della terrazza: “Vieni a giocare con noi”, ma a Saro non è permesso confondersi tra le strade e i vicoli del mondo. Gli basterebbe scendere, per essere felice. Per dimenticare le risa, le sentenze dei dottori, lo sguardo severo di sua madre: basterebbe avere il coraggio di scendere in strada per provare a essere solo un bambino, senza quell’odioso aggettivo, “difettato”, a qualificarlo.

Informazioni in linguaggio facile sullo spettacolo

Spiegazione dello spettacolo teatrale in linguaggio facile

Domenico Ciaramitaro si forma alla Scuola del Teatro Stabile “Biondo” di Palermo, dove studia con Emma Dante e altri Maestri di alto calibro. Dopo una lunga tournée in Europa, fonda “Il Teatrino”, uno spazio diventato ormai un cult nel capoluogo siciliano. Tra le sue interpretazioni più recenti, stavolta nel cinema, c’è il ruolo di Fofò nel film “La Stranezza” di Ficarra e Picone.

CREDITI
Testo di: Domenico Ciaramitaro
Regia: Domenico Ciaramitaro / Francesco Cristiano Russo
Assistente alla regia: Emanuela Fiorenza
Produzione: FlimFlam / Il Teatrino
Tecnico luci: Gabriele Gugliara
Costumi: Dora Argento

Intero €10 | Ridotto €5
Naäm Quintet

Naäm Quintet | Curva Minore

Ecomuseo/ Spazio Meduse

01 novembre
ore 22.00

NAÄM QUINTET è un progetto che nasce nel 2019 inizialmente come “busker”, dall’unione di cinque studenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio A. Scarlatti di Palermo, e ha l’intento di unire una musica prettamente etnica (in particolare balcanica) con delle sonorità sperimentali, le quali sono determinate dall’incontro di strumenti anche elettrici e dall’uso di effettistica. 
Il repertorio comprende musiche di compositori come: John Zorn, Goran Bregovic, ma anche brani originali scritti dagli stessi componenti, oltre ad arrangiamenti di composizioni classiche rivisitate in chiave balcanica.

CREDITI
Alto Sax: Letizia Guastella
Chitarra: Elisa Zimbardo
Basso elettrico: Saro Castiglia
Percussioni: Federico Mordino
Batteria: Manfredi Crocivera

Intero €10 | Ridotto €5
Giuseppe Muscarello | PinDoc | Muxarte

Se come il viso si mostrasse il core

Ecomuseo/Spazio Orizzonte

02 novembre
ore 21.15

L’idea nasce da un percorso di ricerca che intende non soltanto entrare ancora di più nell’intimo di una tradizione, quella pupara, alla quale guardiamo come parte viva della nostra terra e della nostra città, ma intende altresì rielaborare e scardinare tale tradizione in vista di altre figurazioni. A partire dalla prosecuzione dell’ultima creazione I PUPI – Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori…, tappa fondamentale del processo di creazione che ha accompagnato gli ultimi anni della ricerca e trasmissione del gesto del coreografo Giuseppe Muscarello, nasce l’esigenza di esplorare il carattere, la gestualità, i campi di gioco di nuovi personaggi, con la ricchezza/retaggio del bagaglio che ha portato alla creazione di una tecnica – non precostruita – di disantropomorfizzazione del corpo e di una sua pupo-morfizzazione.

Giuseppe Muscarello è coreografo, danzatore, performer, collabora da oltre vent’anni con numerose compagnie di danza italiane oltre che con registi di cinema e teatro.
La sua carriera da danzatore solista inizia nei primi anni ‘90 e si sviluppa in molteplici e svariate forme: dal 1995 al 1999 si specializza in danze aeree e acrobatiche danzando in numerose piazze europee.
Da anni svolge attività di formazione di danza e movimento scenico per danzatori e attori professionisti in tutta Italia. Negli ultimi mostra particolare attenzione al teatro firmando i movimenti di scena di numerose opere teatrali. Dal 2017 Muscarello è direttore artistico e fondatore di ConFormazioni Festival di danza e linguaggi contemporanei che si svolge a Palermo che ospita ogni anno compagnie tra le più significative del panorama della danza nazionale ed internazionale rappresentando così un polo della danza contemporanea al sud.

Restituzione residenza progetto cura

CREDITI
Con: Giuseppe Muscarello
Regia e drammaturgia: Giuseppe Muscarello e Alessandra Fazzino
produzione: Pindoc / Muxarte

EVENTO GRATUITO

Gunda Gottschalk | Curva Minore

Deriva

Ecomuseo/ Spazio Meduse

02 novembre
ore 22.00

DERIVA è un’improvvisazione guidata dai movimenti dell’acqua. Il moto ondoso ricorrente del mare, la direzione di scorrimento di un fiume o di un torrente o la superficie di un lago in cui viene gettato un sasso sono immagini che confluiscono nell’improvvisazione. I suoni del violino si muovono attraverso la corrente, scorrendo a volte lentamente a volte velocemente e portando il pubblico in un viaggio attraverso acque diverse.

Gunda Gottschalk (violino, viola) è un’artista che combina musica improvvisata e contemporanea con danza, teatro, film, composizione, arti visive e letteratura. Dal 1995 al 2002 ha suonato nell’ensemble Global Village di Peter Kowald. Collabora regolarmente con Peter Jacquemyn, Xu Fengxia, Sebastian Gramss, Ute Völker, Carl Ludwig Hübsch e molti altri. Con i suoi ensemble si esibisce in festival di musica contemporanea. È l’iniziatrice di diversi progetti su larga scala: Orchestra Exchange China, teatro musicale I 10 comandamenti del clown e 2 grandi opere partecipative con i Wuppertaler Bühnen e 140 bambini e ragazzi di Wuppertal. Attualmente sta lavorando a un allestimento dal vivo del radiodramma “Die Zikaden” di Ingeborg Bachmann.

Intero €10 | Ridotto €5
Yousif Latif Jaralla | Curva Minore

Amadou nella pancia della balena

Ecomuseo/ Spazio Meduse

03 novembre
ore 20.30

C’è sempre un’altra storia nell’intimo di un naufrago; una storia mai raccontata, perché egli deve fare ancora i conti con il suo senso e il non senso. Forare la sua corazza, decifrare i dettagli, capire i suoi impulsi dolenti, stringere i suoi fili, trovare le radici, rimettere insieme i cocci per vedere quello che manca, quello che egli ha perduto nel viaggio sbagliato. A forza di pensarci e insistere ossessivamente nella memoria, egli rimane prigioniero dei propri cunicoli della mente e del ricordo non si vuol liberare più. Il mondo non spiega perché il sogno e la speranza di un naufrago diventano cause di tormento e di dolore.

Amadou nella pancia della balena racconta tre storie di tre ragazzi africani persi in quei cunicoli. Tre viaggi sbagliati con una storia che le raccoglie tutte che è la cronaca del quarto viaggio, quello di un robot che scandaglia i fondi del mare alla ricerca di relitti, uomini e sogni.

Yousif Latif Jaralla è un cantastorie e narratore iracheno. Stabilitosi in Italia dal 1980, realizza spettacoli sulla guerra, l’Iraq, le condizioni del Sud del mondo, la spiritualità mediorientale. I suoi spettacoli propongono una tecnica che si manifesta mediante una circolarità ritmata, propria alla narrazione rituale sufi.

CREDITI
di e con Yousif Latif Jaralla
musica: Riccardo Palumbo

Intero €10 | Ridotto €5
Michael Bruce Cooper | Curva Minore

Sentimento oceanico

Ecomuseo/ Spazio Meduse

03 novembre
ore 22.00

Mike Cooper mette a disposizione una grande quantità di tecnica e di improvvisazione in una serie di composizioni simili a isole, che alla fine formano un arcipelago sonoro insolitamente divergente, in cui il flusso e il riflusso si susseguono nel modo migliore che si possa immaginare. Un oceano di suoni ci attende – a volte calmo e fluente, a volte agitato e inaspettato, ma sempre esperienziale.

La musica di Cooper è incentrata sull’improvvisazione e sulla composizione istantanea. Lo strumento principale che usa è una chitarra Lap-Steel o hawaiana, uno strumento solitamente associato alla musica hawaiana o al country americano. La sua intenzione è stata quella di liberarla da quel cliché e da quei generi.
La Lap Steel guitar è usata per suonare musica in molti altri luoghi e stili in tutto il mondo, come il vietnamita, il coreano, l’indonesiano, ecc; queste musiche hanno influenzato il suo modo di suonare così come la libera improvvisazione, il free jazz, il blues, il pop contemporaneo.

Intero €10 | Ridotto €5
Maziar Firouzi e Federico Pipia | Civilleri Lo Sicco

Apocalypse No - Ep.1

Ex Lavatoio comunale

04 novembre
ore 19.30

Apocalypse No è un dispositivo spaziale e immersivo site specific che riflette sul rapporto tra tecnologia, performance e fruizione. Il fulcro attorno al quale ruota la costruzione della performance è quello della percezione degli eventi scenici e audiovisivi nel tentativo di disinnescare una narrazione lineare rompendo la distanza e la subordinazione che divide fruitore e perfomer.
Apocalypse No è un incontro al buio all’interno del quale ogni persona dovrà negoziare costantemente con gli altri e col dispositivo il proprio ruolo, all’interno di un lavoro che fonda la sua ricerca sul suono, la parola e il corpo indagando le loro possibilità evocative.
L’Episodio 1, puntata pilota di questo studio, sarà focalizzato sul rapporto tra uomo, macchina, manipolazione e riproduzione.

Federico Pipia è un compositore, sound designer e regista, nato a Palermo nel 1996. La sua ricerca musicale si incentra sulla contaminazione tra generi differenti, sull’utilizzo dello spazio come elemento narrativo e sulla combinazione tra strumenti, oggetti e nuove tecnologie. Come regista si occupa di spettacoli di teatro sonoro, performance e cortometraggi.
Maziar Firouzi, attore e performer italo-iraniano. Ha lavorato, tra gli altri con Emma Dante, Sebastiano Riso, Vincenzo Pirotta, Donato Rotunno, Marta Savina e ha studiato con Pierfrancesco Favino. In ambito performativo/sperimentale ha collaborato con: Industria Indipendente, Ra di Martino, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Diego Gualandris, Francesco Pedraglio, Alterazioni Video e i Masbedo.

CREDITI
Regia, Drammaturgia, Performer: Maziar Firouzi, Federico Pipia
Drammaturgia e Regia Sonora, Regia Video, Musiche, Live Electronics: Federico Pipia

EVENTO GRATUITO

Antonella Amirante | Cie AnteprimA

10 Kg

Ecomuseo/ Spazio Meduse

04 novembre
ore 21.15

10 kg nasce in Francia da un incontro, da una storia vera: Il percorso inaspettato di un’adolescente nata in una famiglia borghese e atea che abbandona le sue radici e il suo paese per diventare la terza moglie di un salafita pietista. Il percorso di sua madre che cerca di mantenere il legame con la figlia nonostante le scelte estreme a cui la conduce la sua ricerca di identità. Uno spettacolo in cui la materia tessile che compone la scenografia si lega con il suono e il corpo.

Antonella Amirante é nata e cresciuta a Torino. Diplomata in scienze politiche, segue parallelamente una formazione di danza classica, contemporanea, e teatro. In Francia, lavora come attrice per diverse compagnie e principalmente con Cosmos Kolej che le permette di recitare sui principali palchi nazionali e internazionali. Nel 2008 crea la Compagnia di teatro AnteprimA con sede a Lione, con cui propone spettacoli che trattano tematiche d’attualità collaborando con autori contemporanei francesi e italiani.La compagnia AnteprimA é sostenuta in Francia dalla DRAC (Direzione regionale del Ministero della Cultura), la Regione Auvergne-Rhône-Alpes, e la Città di Lione.

CREDITI
concezione e regia: Antonella Amirante
scenografia e costumi: Alex Costantino
universo sonoro: Nicolas Maisse
creazione luci: Juliette Besançon
con: Eva Blanchard e Pamela Toscano
Fondazione Nuovi Mecenati La Fédération-Lyon, Theatre delle Briciole-Parma, ZO Centro Culture Contemporanee-Catania
Testo :Lau Nova
Foto: @Juliette Besançon

Intero €10 | Ridotto €5
Teatro la Ribalta | Kunst Der Vielfalt | Antonio Viganò

Ali

Ecomuseo/ Spazio Meduse

05 novembre
ore 19.30

Ali è il racconto di un incontro tra un giovane uomo qualunque, un po’ disilluso e pessimista, e un individuo con due ferite rosse sulle spalle, un angelo caduto che ha voglia di soffrire e di amare come fanno tutti gli esseri umani. La creatura, scesa dal cielo attraverso un palo della luce, chiede, interroga, vuole capire il perché di ogni cosa. È curioso e ingenuo come un bambino.
Tra i due si stabilisce una rete di interrogativi reciproci, di curiosità, di conflitti che fanno scoprire all’angelo sentimenti e sensazioni mai provate prima.
L’angelo e l’uomo si incontrano, si scontrano, lottano, si riconoscono a vicenda, si agguantano e si sfiorano in una danza della vita fino alla morte. Scoprendo ricordi seppelliti sotto mucchi di sassi, l’angelo mette a nudo la vita dell’uomo, i suoi dolori e le sue gioie.

Il Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt è una comunità di danzatori e attori-di-versi fondata nel 2012 a Bolzano. Lavoratori dello spettacolo dal vivo che sono stra-ordinari solo e unicamente nel loro modo di essere in scena e per la professionalità che hanno scelto di praticare.
Vincitrice del Premio Eolo 2015 e 2018 per gli spettacoli “H+G“ e “Superabile“ quali migliori novità dell’anno nel settore teatro infanzia e gioventù; del Premio della Critica 2015 promosso dall’Associazione nazionale critici di teatro nonchè del Premio speciale UBU 2018 “per la qualità della ricerca artistica, creativa e politica in ambiti spesso marginali e con attenzione capillare alla diversità” e Premio Hystrio – Altre Muse 2021 “per aver reso la pratica teatrale strumento di inclusione sociale a 360 gradi”.

CREDITI
Testo: Gianluigi Gherzi, Remo Rostagno, Antonio Viganò
Regia: Antonio Viganò
Coreografie: Julie Anne Stanzak (Tanztheater Wuppertal)
Direzione di produzione: Paola Guerra
Con: Michael Untertrifaller e Jason De Majo
Ispirato allo spettacolo ALI del 1993 una coproduzione Le Grand Bleu e Teatro la Ribalta (premio ETI stregagatto 1995)
Produzione: Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt – Lebenshilfe Südtirol
Un omaggio a Joseph Scicluna
Direzione tecnica: Melissa Pircali

Intero €10 | Ridotto €5
Alessandro Panicola | Curva Minore

Pura Bossa Nova

Ecomuseo//Spazio Orizzonte

05 novembre
ore 21.15

La musica brasiliana è un luogo straordinario in cui si sono amalgamati strumenti, grammatiche, ritmi e armonie lontani nel tempo e nello spazio. Tuttavia, questa mistura apparentemente casuale ha dato origine a una costruzione musicale talmente solida e leggibile che su di essa si fonda l’immagine stessa dell’identità nazionale brasiliana. Alessandro Panicola compie ormai da anni un’attenta ricerca sulla musica brasiliana d’autore e sulle sue forme espressive più genuine ed autentiche puntando l’attenzione sulla Bossa Nova e sulle sue complesse evoluzioni armoniche.
Ogni concerto è un viaggio che ripercorre, attraverso un ricchissimo repertorio, i grandi classici della canzone brasiliana d’autore da Dorival Caymmi a Caetano Veloso passando per Antonio Carlos Jobim e gli altri storici compositori del Samba-Canção. L’esecuzione può avere anche la forma di un “concerto ragionato” con interventi esplicativi sulle tecniche e i concetti del Samba e della Bossa Nova. Talvolta anche gli spettatori vengono coinvolti nel concerto a suonare insieme al musicista delle piccole percussioni in una sorta di improvvisazione collettiva.

Alessandro Panicola è un personaggio poliedrico: ingegnere nel titolo, musicista nell’animo, fisico per passione. Quando si imbatte per caso nella figura di João Gilberto rimane assolutamente affascinato e intraprende un lavoro di ricerca sulla Bossa Nova e sull’universo musicale brasiliano e decide di abbandonare la carriera universitaria per dedicarsi totalmente alla musica. Nel 1999 inizia l’intensa attività concertistica da solista (chitarra e voce), prima nella città di Palermo poi in tutta Italia e soprattutto a Roma dove ha modo anche di avvicinarsi anche allo studio delle percussioni e delle concatenazioni ritmiche brasiliane. Si trasferisce poi a New York dove partecipa attivamente al fermento musicale degli storici locali del Greenwich e dell’East Village nel cuore musicale di Manhattan. Si interessa anche alla ricerca scientifica relativamente ai legami tra musica, fisica e matematica.

Intero €10 | Ridotto €5
Giulia Messina | Uniamoci APS

(In)visibile

Ecomuseo/ Spazio Meduse

06 novembre
ore 18.00

Invisibile è il dolore, il ritiro sociale, l’asimmetria, la rassegnazione. Visibili sono invece le storie di vita quotidiana messe in scena, fatte di discriminazione, luoghi comuni e incomprensione. Persone comuni che insieme condividono ironicamente le gioie e i dolori del loro essere nel mondo.
Insieme raccontano, urlano, ballano contro gli stereotipi e i pregiudizi che attraversano la società. (In)visibile è uno spettacolo nato in Serbia, durante una residenza artistica con minori orfani, giovani disoccupati e persone disabili. Insieme hanno creato una compagnia di teatro. Il teatro applicato al sociale diventa così uno strumento per svelare le connessioni tra esseri umani e per incentivare una profonda critica sociale sul tema della discriminazione.

Uniamoci è un’associazione di promozione sociale attiva a Palermo, nel quartiere di Brancaccio, dal 2008 nell’ambito dell’inclusione sociale di soggetti giovani/adulti con disabilità. Essa svolge la propria attività nel settore dell’integrazione/inclusione, dell’educazione, della tutela e dell’assistenza sociale delle persone con disabilità, dell’animazione ed educazione giovanile. Lo spirito di Uniamoci è quello di sviluppare il
dialogo, analizzare, comprendere e accettare in un clima di rispetto reciproco la diversità di ognuno di noi. La diversità è un fatto umano ed è tramite l’educazione e la conoscenza, il confronto e l’interazione a livello multigenerazionale che si sviluppano quei principi di inclusione e tolleranza nel rispetto di ogni individuo tali da favorire la creazione di una società pienamente Europea.

CREDITI
Il progetto è una co-produzione internazionale inclusiva co-finanziata da Europa Creativa, coordinata da CEPORA (Serbia), in partenariato con Uniamoci (Italia) ed Empiria Teatar (Croazia).

Intero 5€

Formazione

Masterclass

Olivier Dubois

Piccolo Teatro Patafisico

28 ottobre
dalle ore 10.00 alle 13.00

Cercare un corpo in uno stato di consapevolezza e azione attraverso stabilità/instabilità, torsione del corpo, esplosività, elasticità e tonicità della colonna vertebrale. Un corpo musicale, strutturato e terreno, dove il lavoro mnemonico della partitura e la crescita dell’interprete, con le sue peculiarità, sono strettamente legati.

La Masterclass si concentrerà su diverse gamme di esplorazioni, come un rito di passaggio verso l’incarnazione di un corpo teatrale di Dubois: integrazione di una complessa partitura coreografica Stamina Self and the group Metamorphosis, “La metamorfosi”, la trasformazione di una persona in un essere danzante, al tempo stesso glorioso e vulnerabile. Questa metamorfosi implica la deviazione delle abilità precedentemente apprese, per riconquistare un’abilità selvaggia, dove la tecnica essenziale è al servizio dell’istinto.

Partecipazione con selezione
per maggiori info contattare:genialabart.info@gmail.com
Tel: +39 3397851623

A chi è rivolto: per il livello richiesto, questa masterclass sarà tecnica, quindi sono necessari danzatori professionisti o studenti con solide competenze nella danza, di età maggiore di 15 anni (max 20 persone).

Costo:
Il workshop dalla durata di 3 ore ha un costo di: 40 €
Il workshop dalla durata di 6 ore ha un costo di: 70 €

Call uditore/trici (max 10 persone)
Costo: 

Il workshop dalla durata di 3 ore ha un costo di: 5 €
Il workshop dalla durata di 6 ore ha un costo di: 8 €

Come iscriversi:
inoltrare curriculum e una foto alla mail genialabart.info@gmail.com specificando nell’oggetto il nome o il titolo del laboratorio/masterclass.

Scadenza:
15 ottobre 2023

EVENTO GRATUITO

Masterclass "In relazione"

Ambra Senatore

Piccolo Teatro Patafisico

29 ottobre
ore 10.00-13-00

La presenza e la relazione con gli altri e con lo spazio sono al centro della masterclass di Ambra Senatore. La giornata si apre con una fase di improvvisazione guidata che mira ad amplificare l’ascolto del presente e del gruppo, nell’intento di trovare movimenti e stati del corpo il più possibile liberi da un’origine volontaria.
In un secondo tempo si condividono processi di composizione istantanea, attraverso giochi che coinvolgono l’uso del corpo, del viso, della voce.

Partecipazione con selezione
per maggiori info contattare: genialabart.info@gmail.com 
Tel: +39 3397851623

A chi è rivolto:
a danzatori/danzatrici professionisti, di età maggiore di 15 anni (max 20 persone).

Costo:
Il workshop dalla durata di 3 ore ha un costo di: 40 €
Il workshop dalla durata di 6 ore ha un costo di: 70 €

Call uditore/trici (max 10 persone)
Costo:
Il workshop dalla durata di 3 ore ha un costo di: 5 €
Il workshop dalla durata di 6 ore ha un costo di: 8 €

Come iscriversi:
inoltrare curriculum e una foto alla mail genialabart.info@gmail.com specificando nell’oggetto il nome o il titolo del laboratorio/masterclass.

Scadenza:
15 ottobre 2023

EVENTO GRATUITO

Workshop "Omni-Idiomatic"

Thollem McDonas

Sala Perriera | Cantieri Culturali alla Zisa

30-31 ottobre ore 15.30-19.00

01 novembre ore 19.00-21.00

I workshop di Thollem esplorano la collaborazione spontanea di grandi gruppi, le dinamiche di gruppo egualitarie, gli esercizi di ascolto attivo, la risposta all’ambiente e il suono dello spazio.
Il laboratorio è incentrato sull’esplorazione sonora come processo collaborativo, si sviluppa in modo organico a partire dall’input forniti dai partecipanti: una progressione naturale che genera un’improvvisazione strutturata.
Durante l’ultima giornata del workshop è prevista una sessione di registrazione finale, che costituirà il focus generale del workshop stesso.

Thollem, nato e cresciuto nella baia di San Francisco, è un pianista, tastierista, compositore, improvvisatore, cantautore, attivista, autore e insegnante perennemente in viaggio. Il suo lavoro è in continua evoluzione. Conosciuto a livello internazionale come pianista acustico nel mondo del free jazz e post-classico, come frontman della band agit-punk italiana Tsigoti, come tastierista elettronico in una moltitudine di progetti musicali e come membro della Sicilian Improvisers Orchestra.

Partecipazione con selezione
per maggiori info contattare: genialabart.info@gmail.com 
Tel: +39 3397851623

A chi è rivolto:
non è richiesta una preparazione musicale specifica.

Costo:
il laboratorio ha un costo di 50 € a persona
Ogni partecipante dovrà essere autonomo per quanto riguarda eventuali spese di viaggio, vitto e alloggio ma potrà usufruire delle convenzioni del festival.

Come iscriversi:
inviare una mail genialabart.info@gmail.com specificando nell’oggetto il nome o il titolo del laboratorio/masterclass.

EVENTO GRATUITO

Laboratorio "Guardare le parole"

Marie Lelardoux | Compagnie Émile Saar

Sala Perriera | Cantieri Culturali alla Zisa

01-05 novembre
ore 14.30-18-30

Il laboratorio partirà dai principali strumenti del lavoro della Compagnia: stato di presenza, acutezza, suono delle parole e delle voci. L’obiettivo è riuscire a vedere attraverso le parole, e ancora oltre, in un percorso che ci condurrà verso una sempre maggiore consapevolezza e sviluppo dell’immaginazione. Lavoreremo alla messa in spazio di un “quadro scenico”, attraverso voci, suoni, movimenti e parole.
La materia da cui tutto nascerà, saranno le parole di alcune interviste e registrazioni che la regista raccoglierà durante i giorni del festival. Queste parole saranno messe in relazione con alcuni quadri della storia dell’arte e contaminate dallo spazio dove si svolgerà il laboratorio. Un’attenzione particolare sarà riservata alla costituzione e le relazioni del gruppo e alle pratiche di ascolto collettivo.

Partecipazione con selezione
per maggiori info contattare:genialabart.info@gmail.com
Tel: +39 3397851623

A chi è rivolto:
performer, attori, attrici, danzatori, danzatrici e cantanti. Ognuno di loro lavorerà con le sue proposte e con il suo linguaggio scenico.

Costo:
il laboratorio ha un costo di 100 €
Ogni partecipante dovrà essere autonomo per quanto riguarda eventuali spese di viaggio, vitto e alloggio ma potrà usufruire delle convenzioni del festival.

Come iscriversi:
inoltrare una breve BIO e un “autoritratto scritto” (tra 10 righe ed 1 pagina) alla mail genialabart.info@gmail.com specificando nell’oggetto il nome o il titolo del laboratorio/masterclass.

Scadenza:
10 ottobre 2023

EVENTO GRATUITO

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